di Paolo Castellano
Il 24 gennaio presso il Teatro Elfo Puccini si è svolto l’evento Dal passato al presente. I Giusti in mezzo a noi in occasione della settimana dedicata alle celebrazioni per la Memoria. L’iniziativa è stata organizzata da Gariwo con il supporto dell’UCEI e del Comune di Milano.
Sul palco, per parlare del valore della Memoria nel presente, sono intervenuti Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale di Milano; Roberto Jarach (con un video-messaggio), vicepresidente Memoriale della Shoah di Milano; Gabriele Nissim, presidente e fondatore di Gariwo; Regina Catrambone, fondatrice di “Migrant Offshore Aid Station” (MOAS) che ha messo a disposizione il suo patrimonio per organizzare due grandi imbarcazioni di soccorso che coadiuvano il Corpo della Guardia Costiera nelle operazioni di salvataggio dei migranti; e Padre Mussie Zerai, presidente dell’associazione “Habeshia” che offre assistenza ai richiedenti asilo e ai rifugiati presenti sul territorio italiano.
Il primo a prendere la parola è stato Bertolé che ha esortato i numerosi ragazzi presenti all’evento a impegnarsi attivamente nella società riflettendo sul proprio passato e sugli importanti esempi dei Giusti: «I Giusti erano delle persone che si sono trovate a fare una scelta per salvare qualcuno o la dignità umana di qualcuno. Noi, non ricordiamo i Giusti in quanto eroi ma perché umani nella vita di tutti i giorni».
Bertolé ha poi aggiunto: «Gariwo ha un indubbio merito visionario con le sue iniziative che sono necessarie e fondamentali soprattutto oggi. In queste ultime ore infatti alcuni vandali hanno danneggiato una pietra d’inciampo inaugurata di recente. Allora ragazzi vi chiedo di essere portatori di valori e di entusiasmo. In voi deve nascere una domanda: “qual è il nostro posto nel mondo?”, perché ciascuno di voi sarà responsabile del futuro degli altri».
Dopo l’intervento del presidente del Consiglio comunale, è stato proiettato il video-messaggio di Roberto Jarach in cui ha raccontato l’esperienza dell’apertura del Binario 21 ai rifugiati: «La prima sollecitazione che abbiamo avuto dall’esterno dal Comune di Milano è stata in occasione di quell’afflusso straordinario di marzo del 2015 dei siriani. La molla è stata la scritta all’interno del Memoriale “Indifferenza”. In fondo è il significato per cui Liliana Segre ha voluto questo luogo. Molta parte di quello che è avvenuto nella nostra storia, come le deportazioni, è accaduto per colpa dell’indifferenza. Allora non ci siamo sentiti di girare la testa dall’altra parte».
Roberto Jarach ha parlato di come sia stato organizzato un centro di accoglienza presso i locali del Memoriale grazie soprattutto alla collaborazione della Comunità di Sant’Egidio.
La parola è poi passata a Gabriele Nissim che ha illustrato ai presenti la missione culturale di Gariwo e il valore della Memoria: «La Shoah è stata un genocidio con caratteristiche uniche nella storia. Perché l’idea dei nazisti era quello di eliminare gli ebrei dalla faccia della terra in tutti i Paesi del mondo. Poi i nazisti usarono una tecnica di industria per sterminare il popolo e nacquero le camere a gas. La Shoah fu un genocidio unico anche perché avvenne nell’indifferenza del mondo intero. Penso che il problema di oggi, che è anche il grande problema di queste giornate della Memoria, è quello di impegnarci per prevenire tutti i genocidi. Noi dobbiamo sapere cogliere quando ci sono elementi che possono portare allo sterminio dei popoli. Li possiamo cogliere quando ci sono dei nazionalismi forti; quando avanza una cultura dell’odio; quando scatta un meccanismo di indifferenza; quando nella società si vede l’altro come un nemico e non si cerca il dialogo con il prossimo. Credo che i Giusti ci insegnino come comportarci in queste situazioni di crisi. Credo sia importante parlare dei Giusti di ieri ma parlare anche dei Giusti del nostro tempo che sono coloro che si assumono responsabilità riguardo alla violenza terrorista e fondamentalista; sono quelli che salvano vite negli attentati e nel Mediterraneo. I Giusti sono coloro che soccorrono i migranti e che lottano per l’accoglienza. I Giusti sono quelli che si oppongono ai muri. Io credo che il bene sia qualcosa che nella nostra società possa creare emulazione».
Dopo l’appassionante intervento di Gabriele Nissim, hanno preso la parola i due testimoni d’eccezione: Regina Catrambone e Padre Mussie Zerai.
Il progetto MOAS, creato dalla Catrambone e da suo marito, in due anni, ha salvato più di 30mila persone in mare. «Ho deciso di creare questa fondazione per abbattere il muro d’indifferenza sui migranti che attraversano il Mediterraneo alla ricerca di una speranza – ha poi aggiunto – abbiamo un senso di responsabilità nei confronti di questi migranti che spesso abbandonano tutto per una possibilità».
Anche l’intervento di Padre Zerai si è concentrato sulla pericolosità dell’indifferenza nelle nostre società. Egli ha parlato dell’Etiopia, il suo Paese d’origine, che da anni è sfruttato da alcune grandi potenze: «Non ci possiamo meravigliare di questi immensi flussi migratori quando alcuni governi finanziano le guerre e le persecuzioni e spesso la povertà viene utilizzata come strumento di controllo. L’Unione Europea non dovrebbe vendere le armi ai Paesi africani ma cercare di garantire condizioni dignitose di vita a quelle popolazioni che sono oppresse dalle dittature».
L’evento di Gariwo è terminato con le presentazioni dei lavori degli studenti e le premiazioni dei vincitori.