di Redazione
Ebrei, cattolici e musulmani. Insieme, per rafforzare un impegno comune in opposizione a pregiudizio, discriminazione e violenza di genere, in particolare quella rivolta contro giovani e adolescenti, riconoscendo il ruolo che le attende in futuro nella società.
È la sfida del progetto “Not in my name. Ebrei, Cattolici e Musulmani in campo contro la violenza sulle Donne”, frutto della collaborazione tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità Religiosa Islamica Italiana e l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum sotto l’egida del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ne ha finanziato la realizzazione.
L’iniziativa, caratterizzata da un piano concreto di interventi rivolto alle nuove generazioni, attraverso il coinvolgimento delle scuole, sarà presentata martedì 24 settembre alle 15 nella sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Viale Trastevere, 76/A).
A introdurre i lavori l’assessore a Scuola, Formazione e Giovani Ucei Livia Ottolenghi, con a seguire i saluti istituzionali della Presidente dell’Unione Noemi Di Segni e dei rappresentanti di Ministero e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tre i momenti in cui sarà divisa la presentazione. A rispondere alla domanda “Perché le religioni scendono in campo?” saranno rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura Ucei; Marta Rodriguez dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; Aisha Lazzerini, coordinatrice del comitato scientifico della Coreis; Chiara Ferrero, presidente dell’Accademia ISA.
A illustrare la proposta formativa per l’anno scolastico 2019/20 saranno poi Raffaella Di Castro (Ucei), Marta Rodriguez (Apra), Martino Roma (Coreis) e Betti Guetta (Cdec).
Concluderà la presentazione una tavola rotonda su “Pregiudizio, discriminazione e violenza di genere: riflessioni e sfide aperte”, introdotta e moderata dalla giornalista esperta di diritti umani Luisa Betti Dakli. Porteranno un contributo anche Paola Cavallari, responsabile dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne; Teresa Dattilo, psicoterapeuta e presidente dell’associazione Donna e Politiche Familiari; Maddalena Del Re, avvocata; Claudia Villante, ricercatrice Istat.