di Marina Gersony
Nella tiepida giornata di fine estate del 30 settembre, il Giardino dei Giusti di Milano si è trasformato in un’oasi di gioia e ispirazione, dove la fine dell’estate è stata celebrata con una festa aperta a tutti. Questo evento non solo ha segnato la conclusione delle celebrazioni del Ventennale del Giardino, che ci ha accompagnato durante tutto il 2023, ma ha anche reso omaggio a un luogo che è diventato un faro di conoscenza, etica e valore per le generazioni future.
In un mondo che sembra spesso essere dominato da valori materiali e superficiali, il Giardino dei Giusti rappresenta un faro di consapevolezza e umanità. Ci invita cioè a riflettere su ciò che conta davvero nella vita, sia nel passato che nel presente, e ci sfida a immaginare un futuro migliore. Questo luogo ci ricorda che abbiamo bisogno di abbracciare l’umanità dentro di noi, vedere il dolore e le difficoltà negli altri e offrire aiuto quando è necessario. Qui non ci sono luoghi comuni, retorica o falsi buonismi, ma solo empatia e solidarietà in un mondo interconnesso che aspira al Bene.
Il Giardino dei Giusti è quindi molto più di un semplice spazio verde; è un luogo di dialogo e di educazione alla responsabilità personale. Qui, onoriamo le donne e gli uomini coraggiosi che in ogni angolo del mondo hanno aiutato le vittime dei genocidi, delle persecuzioni e dei regimi totalitari. Questo luogo ci insegna a riconoscere e apprezzare la Bellezza di chi agisce con bontà e ci dimostra che ogni essere umano, anche nel più piccolo spazio di libertà, può diventare un baluardo contro l’ingiustizia e i crimini contro l’umanità.
La festa del 30 settembre è iniziata con il coinvolgente laboratorio creativo “Semino Giusto” che ha permesso ai bambini di connettersi alle storie di giustizia custodite dagli alberi del Giardino. Inoltre, delle visite guidate hanno svelato la storia e il significato profondo del Giardino, mentre un concerto magico di arpa e fisarmonica ha riempito l’aria di melodie suggestive.
L’evento è stato quindi impreziosito dagli interventi di Elena Buscemi, Gabriele Nissim e Pietro Kuciukian, che hanno condiviso l’importanza di questo luogo significativo.
Il discorso di Gabriele Nissim
Durante il suo discorso, Gabriele Nissim, saggista, storico, fondatore e presidente di Gariwo, ha dichiarato che nella celebrazione tenuta in questo luogo unico, si pone l’accento sulla bellezza intrinseca della persona umana. Nonostante possa sembrare paradossale, questa bellezza è considerata un’ispirazione per la gioia e la felicità, soprattutto alla luce dei notevoli sacrifici e dell’isolamento affrontati da molte delle persone commemorate nel Giardino. Gabriele Nissim ha quindi sottolineato come queste persone, agendo in controtendenza e soffrendo nel perseguire il Bene, abbiano contribuito in modo straordinario all’umanità, trasmettendo una profonda bellezza. Il suo discorso ha richiamato le parole del filosofo e sociologo Bauman sull’“Arte della persona buona”, evidenziando come questa sia un’opera artistica che arricchisce il mondo. GabLo scrittore ha poi enfatizzato che la persona buona che opera per il bene diffonde un messaggio di speranza e prospettiva futura. Mentre si parlava della festa nel Giardino, è emersa l’importanza di diffondere ottimismo e gioia, proprio perché queste persone hanno condiviso la bellezza dell’umanità.
Tuttavia, il discorso ha anche riconosciuto che il concetto di “mai più”, in riferimento a genocidi e crimini contro l’umanità, non è ancora stato completamente realizzato, come dimostrano esempi recenti tra cui, una fra tutte, la situazione attuale in Karabakh. Il Giardino è stato quindi descritto come un luogo di celebrazione per coloro che lottano per la giustizia e la libertà in tutto il mondo. Questa iniziativa sta crescendo a livello globale, con giardini inaugurati in vari Paesi, e l’obiettivo è portare questa idea fino alle Nazioni Unite. Nonostante siano passati vent’anni dall’inizio di questa iniziativa, Nissim ha sottolineato che questo è solo l’inizio di un percorso più ampio, con l’opportunità di diffondere questi giardini in molte altre città e far riconoscere questa giornata sempre di più a livello internazionale.
Con la giornata di “Fine Estate”, il Giardino dei Giusti ha dimostrato ancora una volta il suo potere di ispirare, educare e diffondere i valori di giustizia e solidarietà. Un giorno che resterà impresso nei cuori di tutti i partecipanti.