di presidente Walker Meghnagi e consiglio CEM
La Special Rapporteur delle Nazioni Unite Francesca Albanese ha scelto addirittura la sera di Yom HaShoah, la giornata del ricordo dello Sterminio, per organizzare l’ennesima cagnara anti-israeliana. L’ultima replica della presentazione del suo Rapporto 2022 sui Diritti umani in Palestina ha luogo presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con i saluti istituzionali del Prorettore Luisa Bienati a conferirgli legittimazione. Il documento era già stato presentato al Consiglio ONU per i diritti umani il 20 ottobre 2022 ed aveva immediatamente alimentato polemiche per le sue violente posizioni anti-israliane. A far data dalla pubblicazione del documento, Albanese ha tenuto conferenze itineranti e rilasciato interviste per diffondere le sue tesi con un accanimento al limite dell’ossessione.
A margine della pubblicazione del documento, in una intervista a ottobre, Albanese aveva dichiarato: “Il fine dell’occupazione è quello di colonizzare e sottomettere la popolazione palestinese a un regime di dominio, oltre a voler acquisire quanto più territorio senza i suoi residenti palestinesi”.
Successivamente, in una intervista a marzo, Albanese aveva dichiarato: “A Israele è stato permesso di portare avanti un progetto coloniale d’insediamento, che si è inevitabilmente tramutato in apartheid, proprio nel momento storico in cui il resto del mondo affrontava il processo di decolonizzazione e prometteva a se stesso e i suoi popoli di porre fine al colonialismo, in tutte le sue forme”, aggiungendo: “la presenza di colonie nella Palestina sotto occupazione costituisce un crimine di guerra”.
Albanese ha una lunga storia di posizioni antisemite. In un post sulla sua pagina Facebook pubblicato durante l’operazione Protective Edge, la Special Rapporteur aveva scritto: “L’America e l’Europa, l’una soggiogata dalla Lobby ebraica, l’altra dal senso di colpa per l’Olocausto, restano ai margini […]”. Il termine “Lobby ebraica” è un millenario stereotipo antisemita. È un termine deplorevole, usato per alimentare l’odio contro gli Ebrei, che nessuno dovrebbe mai usare, specialmente chi rappresenta le Nazioni Unite.
In precedenza, Albanese aveva pubblicamente liquidato le preoccupazioni per la sicurezza di Israele come “paranoia”, parlato di “avidità di Israele”, paragonato le azioni di Israele a quelle dei nazisti e legittimato le azioni terroristiche di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche, definendole “resistenza armata in nome della libertà e l’indipendenza”.
Più di recente, dopo il brutale assassinio del turista italiano Alessandro Parini, Albanese ha negato il diritto d’Israele all’autodifesa contro attacchi terroristici.
La decisione di offendere la memoria dela Shoah con una conferenza anti-israeliana in un giorno di cordoglio nazionale è un atto vile che mina ulteriormente la credibilità dello UNHRC e aggiunge un’altra pagina al libro nero della Special Rapporteur.
Israele ricorda la Shoah e oggi gli Ebrei sono vivi. Am Israel chai!