di Marina Gersony
Giornalisti, intellettuali russi, resistenti ucraini e attivisti provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia si sono incontrati e uniti ai loro colleghi italiani in nome degli stessi valori per raccontare oltre un anno di invasione militare senza censure. Il Giardino dei Giusti, situato sul Monte Stella, è stato il palcoscenico di una dichiarazione politica e culturale che ha posto al centro la libertà di espressione, la giustizia e i valori democratici, cardini di qualsiasi processo di diplomazia internazionale.
L’iniziativa di Gariwo è stata molto significativa anche alla luce del fatto che l’anno scorso è considerato un anno nero per i giornalisti e per la libertà di stampa. Come riporta un recente articolo dell’Ansa, sono stati infatti 86 i reporter uccisi, per lo più al di fuori delle zone di guerra.
Dopo i saluti istituzionali di Elena Buscemi (presidente del Consiglio comunale di Milano) e Eva Pleus (Associazione Stampa Estera Milano) è iniziata l’intensa giornata sulla guerra oltre la propaganda tra incontri, interventi, una mostra e una tavola rotonda. Ha affermato il giornalista russo Ilia Krasilshchik, per il quale lo stato russo ha emesso un mandato di arresto internazionale: «Noi crediamo nella vittoria, abbiamo visto la libertà e crediamo nella libertà e crediamo nella sua forza […]. Il nostro obiettivo è aiutare le persone in pericolo costantemente e in modo gratuito e anonimo. In questi giorni, ci è arrivata la telefonata di una madre russa perseguitata perché la figlia ha osato dire in classe che la guerra è brutta». Krasilshchik – già co-fondatore di Meduza – è il direttore di Helpdesk.media, una startup editoriale che smonta le fake news e fornisce informazioni utili ai cittadini russi per evitare la coscrizione e ai cittadini ucraini per sopravvivere durante il conflitto in corso, raccogliendo informazioni di prima mano da dissidenti e cittadini in fuga.
Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, ha sottolineato come il meccanismo dell’indifferenza, purtroppo presente nell’essere umano, continui a funzionare e ripetersi quando affrontiamo anche la più terribile delle tragedie. Nissim ha paragonato tale meccanismo a un’onda di tsunami da cui è meglio tenersi alla larga per preservare la nostra stessa esistenza: «Putin, con le sue fake news sulla guerra – ha osservato il presidente – ha cercato di ingannare tutti. Ha parlato di operazione militare speciale e non di conflitto e invasione, ha sostenuto che l’Ucraina fosse una parte della Russia, ha accusato l’Ucraina di essere una minaccia nucleare. Insomma, ha cercato di trasformarci, per dirla con Primo Levi “in una zona grigia inerme”. Ma il castello di menzogne crolla di fronte alle immagini» (Vedi intervento integrale in calce all’articolo).
Ha fatto quindi seguito l’intervento di Giulia De Florio (Memorial Italia) e la giornata è proseguita con la presentazione della mostra Inversione insieme al suo curatore, il fotografo pluripremiato Danila Tkachenko e la partecipazione della giornalista e scrittrice Anna Zafesova, Tetyana Bezruchenko (Forzaucraina.it), Nadzeya Staravoitava (associazione bielorussi in Italia Supolka), Maria Mikaelyan (Comunità dei Russi liberi) e Andrea Braschayko.
Danila Tkachenko ha documentato le testimonianze delle persone e dei luoghi coinvolti nella guerra in Ucraina. La sua mostra, patrocinata dal Parlamento Europeo, ha suscitato un grande impatto emotivo con le immagini potenti dei luoghi devastati dal conflitto in Ucraina su grandi pannelli. L’obiettivo è stato di attirare l’attenzione sulla situazione in Ucraina e lanciare un appello ai cittadini europei affinché offrano il loro aiuto all’Ucraina e si oppongano all’aggressione militare.
Fotografo pluripremiato e attivista che attualmente vive a Milano, Tkachenko è già noto in Italia per le sue foto sulle copertine dei saggi di Anna Politkovskaja pubblicati da Adelphi. Nel 2022 si è impegnato in diverse azioni contro la guerra in varie regioni della Russia, ma il governo russo ha aperto un procedimento penale contro di lui e lo ha inserito nella lista dei ricercati. Tuttavia, nonostante le minacce, Danila continua la sua lotta pacifica per la libertà e la giustizia, che gli hanno valso numerosi premi prestigiosi. (World Press Photo, European Publishers Award, Leica Oskar Barnack, Premio Gabriele Basilico, Foam Talent e altri. Collabora con Spiegel, CNN, Washington Post, Guardian, BBC, The National Geographic, Libération).
Nel corso dell’evento sul Monte Stella, è intervenuta tra gli altri Tetyana Bezruchenko, responsabile dell’associazione culturale italo-ucraina Maidan di Milano e del progetto forzaucraina.it. La Bezruchenko ha citato più volte Liliana Segre: «Lei ha il dono di trasformare le cose difficili e complicate in immagini molto lineari e trasparenti – ha dichiarato –. Parlando della sua vita e raccontando il genocidio del popolo ebraico, ha detto una frase che mi colpito molto per la sua immensa semplicità e profondità nello stesso momento. Nonostante abbia i capelli grigi e dei nipoti, Liliana Segre dice: “Sono per sempre rimasta una bambina a cui è stato negato il diritto di andare a scuola”. Questa frase mi ha fatto riflettere molto. Un diritto negato non ha termini di scadenza. Si possono recuperare gli anni scolastici, ma per riavere i diritti negati bisogna lottare. Bisogna lottare non solo per sé stessi, ma affinché i diritti siano rispettati per tutti».
Ha dichiarato infine Maria Mikaelyan, in rappresentanza della Comunità dei Russi Liberi: «Siamo un gruppo di attivisti di Milano che scendono in piazza dal gennaio 2021. Dal febbraio 2022 non solo scendiamo in piazza per la vittoria dell’Ucraina in guerra, ma sosteniamo l’Ucraina e gli ucraini in ogni modo possibile. In particolare, insieme alla fondazione Warm for Ukraine, abbiamo organizzato una raccolta di fondi per acquistare i generatori per gli ucraini, che sono stati privati di luce e calore a causa dei bombardamenti russi. Abbiamo così raccolto oltre 7.000 euro […]. Ci rendiamo conto che gli italiani non sempre hanno accesso a informazioni di prima mano e affidabili sulla situazione ucraina, quindi saremmo felici di potere, attraverso il nostro incontro e la discussione, fare chiarezza sui punti più importanti. Noi siamo per la vittoria dell’Ucraina nella guerra perché crediamo che soltanto la vittoria dell’Ucraina aiuterà a distruggere il regime fascista di Vladimir Putin. Gloria all’Ucraina! Libertà per la Russia!».
La Giornata Mondiale per la libertà di Stampa, o World Press Freedom Day, è stata istituita nel 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della libertà di stampa e per difendere la libertà dei giornalisti di riportare le notizie senza censure o restrizioni. La data scelta per celebrare questa giornata, il 3 maggio, ricorda la Dichiarazione di Windhoek del 1991, in cui un gruppo di giornalisti africani ha sottolineato l’importanza della libertà di stampa e ha promosso l’indipendenza dei media in Africa. Questa giornata viene celebrata ogni anno in tutto il mondo con conferenze, dibattiti, eventi culturali e attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla libertà di stampa e per promuovere il ruolo dei media liberi e indipendenti nella società.
Di seguito l’intervento di Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, in occasione della Giornata per la libertà di stampa al Giardino dei Giusti di Milano La guerra oltre la propaganda – Il racconto indipendente dei fotoreporter ucraini e dei dissidenti russi. Uscito su La Stampa il 4 maggio 2023
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https://video.sky.it/news/mondo/video/giornata-mondiale-della-liberta-di-stampa-i-dati-2023-833300