Gloria al 7 ottobre, la presentazione shock all’UniMi. Ma l’Ateneo prende le distanze: “Nessuna autorizzazione: solo 10 persone si sono riunite in un corridoio”

Italia

di David Fiorentini
Una decina di persone si sono riunite, a partire dalle 16.30 circa e fino alle 18.00, in un corridoio del 4 piano del settore didattico. La loro richiesta di entrare in un’aula non è stata accolta, stante il carattere dell’iniziativa, che non era stata autorizzata, né in alcun modo supportata o condivisa, dall’ateneo”. Così l’Università Statale di Milano ha dichiarato a Mosaico-Bet Magazine nella serata di mercoledì 13 novembre, giorno in cui era prevista la presentazione nell’Ateneo del nuovo libro di Filippo Kalomenìdis, che si definisce “scrittore poeta e militante politico”, La rivoluzione palestinese del 7 ottobre, sulla rampa di lancio di un “tour” di presentazioni in 10 città in collaborazione con Giovani Palestinesi Italiani e Intifada Studentesca. Un testo che va dall’apologia del terrorismo, fino alle monotone accuse di genocidio e colonialismo, in cui si leggono frasi come: “I guerriglieri di Gaza sui deltaplani sono diventati folate di vento e grida che hanno sovvertito il tempo. La Rivoluzione palestinese è solo iniziata il 7 ottobre. È una cesura col passato meravigliosamente e tragicamente irreversibile.” 

All’annuncio della presentazione è seguito lo sconcerto di alcuni media, fra cui Mosaico, sul perché l’Università Statale di Milano ospiti un’iniziativa del genere. Come è possibile lasciare spazio a chi inneggia al 7 ottobre e all’“intifada studentesca”? Infatti… Non è possibile. Da uno scambio di email, avvenuto nella mattinata, fra la redazione di Mosaico con l’Ufficio Stampa UniMi, si comprende immediatamente che la presentazione “non è stata autorizzata, né è stata avanzata alcuna richiesta di autorizzazione al riguardo.” Ma c’è di più, la tappa milanese di Kalomenìdis “non ha alcun tipo di riconoscimento o supporto istituzionale, neanche in termini di aule o spazi concessi per accoglierla”. 

E in serata è arrivata la specifica dell’Ateneo: “Una decina di persone si sono riunite, a partire dalle 16.30 circa e fino alle 18.00, in un corridoio del 4 piano del settore didattico. Non è stata concessa un’aula”. Solo dieci persone.

Come dice il noto proverbio: “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”.