di Redazione
“Israele, ma anche tutti gli ebrei, dai De Beers agli attori americani … “. Tutti colpevoli dei problemi del mondo, ladri e assassini. Un florilegio dei peggiori stereotipi antisemiti e antisionisti. A poche settimane dall’uscita del libro L’ebreo inventato che spiega come controbattere ai preconcetti, ai luoghi comuni e alle calunnie millenarie, un episodio accaduto in una farmacia di Milano dimostra una volta di più quanto sia necessaria un’opera di “civilizzazione” e informazione diffusa.
Una cliente al banco, un commento su un sonnifero dal nome inconsueto, Laila, una farmacista che alla parola “Israele” reagisce con una violenza verbale agghiacciante, lanciando accuse a tutto campo, dal “furto della terra palestinese” al “meglio morta che ebrea”; ecco gli elementi di una vicenda che ha avuto, al momento, seguito in una segnalazione all’Osservatorio antisemitismo del CDEC e in un confronto tra il presidente della Comunità milanese, Milo Hasbani, e il titolare della Farmacia dove si è svolto il fatto.