I ciclisti israeliani organizzano una corsa tra Assisi e Firenze in memoria di Bartali

Italia

di Paolo Castellano

bartaliForse non ci sono più i campioni di una volta; stolidi atleti che dedicavano interamente la loro vita allo sport in cui condensavano le proprie speranze e aspettative. Alcuni nomi di questi moderni eroi fanno parte dalla nostra cultura come quello di Giuseppe Meazza per il calcio e di Fausto Coppi e Gino Bartali per il ciclismo.

Quest’ultimo verrà ricordato il prossimo 20 marzo dal gruppo di ciclisti professionisti della Cycling Academy Team, la prima e unica squadra di corridori israeliani, che in suo onore percorrerà il tragitto tra Assisi e Firenze.

Come si legge dalla loro pagina Facebook: «L’Academy con i suoi ciclisti israeliani e internazionali darà inizio a 100 km di corsa dalla vecchia casa di Bartali di Firenze  e correrà sulla stessa strada che l’atleta toscano utilizzava per trasportare di nascosto documenti e informazioni contribuendo alla Resistenza contro i fascisti e i nazisti».

Ron Baron, presidente e fondatore della società sportiva israeliana, ha dichiarato al Corriere della Sera: «È un onore e un dovere rendere omaggio a Bartali e a tutti gli italiani che hanno messo in pericolo le loro vite per aiutare i compagni ebrei nei momenti più bui della seconda guerra mondiale».

Negli anni ’40 il ciclista toscano Bartali con un abile stratagemma nascondeva importanti certificazioni e incartamenti nella cavità della canna della sua biciletta. Con il supporto del Rabbino di Firenze, Nathan Cassuto e dell’Arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa diede un grande contributo alla Resistenza e alla comunità Ebraica coeva.

Come ha raccontato il figlio di Bartali, l’atleta toscano non rivelò mai pubblicamente di aver contribuito alla salvezza di molti Ebrei perché era convinto, con una massima semplice ed immediata, che “il bene si fa ma non si dice”. Per il suo valore e il suo coraggio, Bartali è stato nominato come “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah di Israele.

E come non ricordare infine alcuni versi del compositore Paolo Conte che in una canzone a lui dedicata scrisse: “E tramonta questo giorno in arancione/e si gonfia di ricordi che non sai/mi piace restar qui sullo stradone/impolverato se tu vuoi andare vai./ Io sto qui aspetto Bartali…”.