I comunisti in piazza esaltano Nasrallah e attaccano gli ebrei. La politica tace. Le reazioni ebraiche

Italia

di Redazione

Comunisti che fanno un minuto di silenzio per Nasrallah, defunto capo di un movimento terroristico e islamista, mafioso, implicato nel narcotraffico, proxy dell’IRAN che impicca i gay e uccide le donne che non indossano bene il velo: sono più stupidi e ridicoli che pericolosi, almeno si spera. Perché i loro obiettivi sono gli ebrei italiani, con nomi e cognomi, presi di mira come “agenti sionisti”. Tra questi anche la Senatrice Liliana Segre.

Intanto a Londra i Libanesi ringraziano Israele per aver eliminato il leader di Hetzbollah che avvelena il Paese dei Cedri da troppi anni. Video clicca QUI

 

Contro gli esponenti di questa frangia del movimento ProPal in piazza a Milano sabato28 settembre  sono intervenuti Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, e Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica.

“Quanto messo in piazza a Milano sabato 28/9 dai ‘manifestanti’ ProPal è di una gravità eccezionale. – ha detto Meghnagi – Questo purtroppo a dimostrazione di come oramai non ci sia più alcun limite che possa considerarsi insuperabile nella sua inaccettabilità. Si è creata una spirale di cieco odio antisemita e appelli genocidi ormai equiparabili a quelli di matrice nazi-fascista degli anni ’30 e 40’ dello scorso secolo. È una involuzione totale e assoluta delle sensibilità, morale e del progresso educativo e culturale che le società civili Occidentali avevano messo in atto dopo la Seconda guerra mondiale. È un ritorno ad un ‘medioevo’ che si pensava sorpassato e sublimato, ma che constatiamo con profonda angoscia e sgomento essere riemerso dai tempi bui della Storia.

Ulteriore motivo di grossa preoccupazione è il continuo spingersi sempre più oltre nel calpestare e oltraggiare i canoni che definiscono e caratterizzano le società libere e democratiche senza che queste reagiscano subendo passivamente questi oltraggi. Questo non può che portare ad un ulteriore involuzione accompagnata da un alzamento del tiro da parte di questi gruppi. Siamo a un passo dalla caccia all’ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti.

In virtù di quanto sopra, ma anche dell’imminenza dell’anniversario del 7/10 ritengo necessari i seguenti miei appelli al Governo e alle forze dell’opposizione:
• Al Governo, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la comprensione ed appoggio che non ci hanno mai fatto mancare, affinché siano prese delle misure preventive e, nel caso queste venissero disattese, anche di contrasto nel caso questo tipo di “manifestazioni” dovessero realizzarsi nelle nostre piazze;

• Ai partiti di opposizione affinché anche loro prendano le distanze dalla galassia da cui si generano queste manifestazioni e di attivarsi in maniera fattiva ad un contenimento delle loro modalità e contenuti espressi”.

Così si è espresso il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, mentre Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica, ha detto:  “Siamo stufi di questa ennesima manifestazione di odio con annesse minacce personali perfino alla senatrice Liliana Segre. Mi domando come sia possibile che questo governo intervenga su tutto (dai Rave Party a chi manifesta in maniera nonviolenta nelle carceri), ma lasci liberi questi manifestanti di attaccare chi ha già pagato un prezzo incalcolabile nella propria vita ad Auschwitz. Questa gente è così spietata (alcuni di loro anche pregiudicati) da sostenere esplicitamente una organizzazione terrorista e mafiosa come Hezbollah, dedita secondo la DIA anche al narcotraffico e al riciclaggio.
Sarebbe ora di fermare queste continue minacce in stile mafioso rivolte da diversi manifestanti Propal a cittadini italiani che non la pensano come loro”.

 

Anche Roberto Cenati, già Presidente ANPI provinciale di Milano, ha voluto esprimere solidarietà alla Senatrice Segre, e non solo, con queste parole: “Esprimo la mia profonda solidarietà a Liliana Segre per il vergognoso e infame cartello esposto nel corso della manifestazione propal che ha percorso oggi le vie di Milano. Concordo pienamente con le dichiarazioni di Liliana Segre che ha definito una bestemmia sostenere che Israele sta commettendo un genocidio. La mia solidarietà va anche a Riccardo Pacifici esponente della Comunità Ebraica di Roma”.

 

Ma a nessuno viene in mente  che esiste nel Codice Penale (art. 414) italiano il reato di apologia di terrorismo? Non abbiamo più avvocati e giuristi che intraprendano  una azione legale contro gli organizzatori di queste manifestazioni?

Intanto siamo allo sbando più totale nelle reazioni all’uccisione di Nasrallah, la politica italiana è in stato di confusione se persino il Ministro degli esteri Tajani arriva a chiedere che Israele garantisca la  sicurezza dei  militari italiani dell’Unifil. Ma non dovevano essere loro a garantire la sicurezza di Israele, del suo confine Nord impedendo le incursioni missilistiche di Hetzbollah dal Libano? Compito fallito miseramente.

 

Nasrallah è stato eliminato sabato in un bombardamento contro il quartiere generale di Hetzbollah a Beirut, con bombe capaci di sfondare i bunker dove era in corso una riunione generale. L’organizzazione terroristica ha perso tutta la sua catena di comando. 

 

NASRALLAH HA SCELTO DI COLPIRE ALLE SPALLE ISRAELE SUBITO DOPO IL 7 OTTOBRE: ORA NE HA PAGATO LE CONSEGUENZE
di Israele.net
Per decenni – afferma in un video messaggio il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Daniel Hagari – Hezbollah, sotto il comando di Hassan Nasrallah, ha orchestrato innumerevoli attacchi contro persone innocenti. Nasrallah aveva le mani macchiate del sangue di uomini, donne, bambini: israeliani, ebrei, ebrei in tutto il mondo, libanesi, americani, inglesi, francesi, siriani e altre innumerevoli vittime, nel medio oriente e oltre.
L’8 ottobre, sotto il comando di Nasrallah, Hezbollah si è unito a Hamas nell’attaccare Israele, solo un giorno dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre. Per quasi un anno Hezbollah, sotto il comando di Nasrallah, ha sparato migliaia di razzi, missili balistici e droni esplosivi su città e villaggi israeliani. Sessantamila israeliani hanno dovuto abbandonare le loro case nel nord di Israele.
Hezbollah ha apertamente dichiarato che si apprestava a perpetrare nel nord di Israele un suo massacro in stile il 7ottobre, di portata persino più grande. Le Forze di Difesa israeliane non permetteranno che accada.
Nasrallah, il capo di una spietata organizzazione terrorista, e gli alti comandanti terroristi eliminati insieme a lui nel loro quartier generale, erano legittimi obiettivi militari in base al diritto internazionale.
Hezbollah ha intenzionalmente messo il suo quartier generale sotto edifici residenziali nel quartiere Dahiyeh di Beirut, perché Hezbollah usa intenzionalmente i civili libanesi come scudi umani. Mentre Hezbollah cerca di aumentare più possibile le vittime civili, Israele cerca di ridurle il più possibile.
La nostra guerra non è con la popolazione libanese. La nostra guerra è contro Hezbollah.
Hezbollah, sotto il comando di Nasrallah, ha scelto di unirsi alla guerra scatenata da Hamas. Questa decisione comporta conseguenze.
Hezbollah non è una minaccia solo per Israele. Hezbollah non è una minaccia solo per lo stato del Libano. Hezbollah è una minaccia per il mondo intero, sostenuta dal regime al potere in Iran.
Da ieri sera il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, non potrà più terrorizzare il mondo.
Per le tante vittime di Nasrallah nel corso dei decenni, in Israele, in Argentina, in Bulgaria, in Siria e nello stesso Libano, è stata fatta giustizia.
Abbiamo avvertito il mondo innumerevoli volte: Hezbollah sta trascinando il Libano e l’intera regione in una più ampia escalation. Israele non vuole una più ampia escalation.
Noi vogliamo due semplici cose – conclude il portavoce delle Forze di Difesa israeliane – Portare a casa, con ogni mezzo, gli ostaggi da quasi un anno nelle mani di Hamas, e garantire che i nostri confini siano sicuri e protetti per i nostri cittadini”.