di Alessandra Sala
La Giunta comunale di Udine ha deciso di non patrocinare la partita Italia-Israele valida per la Nations League. La partita, prevista per il 14 ottobre nello stadio del Friuli, ha infatti ricevuto un sonoro No da parte dell’amministrazione. A seguito della richiesta del Presidente della Figc, Gabiele Gravina, il sindaco Alberto Felice de Toni (nella foto) risponde che «dare il patrocinio come se non esistesse una guerra, per la quale sia Hamas che Israele sono stati accusati dall’ONU di crimini di guerra, sarebbe stato come mettere la testa sotto la sabbia».
Inoltre, a sostegno della sua tesi, ricorre al regolamento vigente in tema di concessione del Patrocinio Comunale, sostenendo che il patrocinio si conceda solo a manifestazioni senza scopo di lucro e di eventi che portino prestigio alla città. La partita Italia- Israele non rientra in nessuno di questi due casi.
Nel recentissimo passato troviamo dei precedenti simili: Bruxelles si è rifiutata di ospitare la partita Belgio-Israele per motivi di ordine pubblico (è notizia di oggi che verrà disputata alla Bozsik Arena di Budapest a porte chiuse) e ad aprile 2022 la Federbasket e il Coni hanno rifiutato di far disputare a Pesaro la partita di basket fra la nazionale italiana e quella russa come sostegno all’Ucraina. Inoltre, la Puma ha deciso di non vestire più la squadra calcistica di Israele adducendo a regole dei mercati finanziari.
Ovviamente, il no della Giunta ha destato parecchie critiche, soprattutto nell’area politica di destra. Il coordinatore regionale del Fdl Walter Rizzetto usa proprio la metafora calcistica dell’autogol imbarazzante per il suo collega LoPerfido alla camera.
Una delle reazioni più interessanti è quella di Massimiliano Fedriga, governatore della Regione Friuli Venezia Giulia che dice che qualora la Figc ne facesse richiesta, lui e la sua regione sarebbe ben disponibile ad accordare il proprio patrocinio alla partita di calcio Italia-Israele.
Ma ci sono anche fonti che si schierano con il sindaco, dal consigliere regionale di Open Sinistra FVG Fruio Orsell, ad Andrea di Lenardo, eletto nel Consiglio udinese con Alleanza Verdi Sinistra.
Ma la politica può coesistere con lo sport? Sarebbe bello che le competizioni sportive non diventassero centri di battaglia per scontri ideologici e politici, ma limitare che una partita di calcio possa essere vista solo per quella che è ossia una partita di calcio.