Gli ebrei italiani nel vedere e ascoltare lesternazione del senatore Ciarrapico hanno provato rabbia e sconforto. Ciarrapico non ha sorpreso, perché tutti sanno che egli si è limitato, in un momento di sincerità, a dire ciò che ha sempre pensato degli ebrei, coerentemente con la sua formazione e la sua mentalità. Lo sconforto è nato da ciò che si è potuto cogliere intorno a lui: sorrisi, consenso, evidente soddisfazione di altri senatori che si compiacevano del fatto che qualcuno trovasse il coraggio di sfidare la correttezza politica e di ingiuriare nuovamente gli ebrei. Nessuno dei presenti ha avuto la sensibilità, lintelligenza e la prontezza per reagire, come sarebbe stato necessario, per tutelare soprattutto la dignità e lonorabilità del Senato. Così, allincomprensibile silenzio del Presidente dellAula, si è aggiunta la replica del Presidente del Consiglio che non ha colto la gravità delle affermazioni di Ciarrapico e ha risposto in maniera assolutoria alle offese agli ebrei rinnovando la sua amicizia allo Stato di Israele, cioè confondendo due diverse entità. E sconfortante dover verificare lalto prezzo che le istituzioni stanno pagando per il grave errore commesso da chi ha proposto e sostenuto lelezione di una persona che si è sempre rivelata pronta a calpestare i valori fondamentali dello stato democratico.
Siamo in attesa di vedere se il Presidente del Senato e il Presidente del Consiglio adotteranno provvedimenti diretti a sanzionare quella grave offesa che è stata rivolta non solo agli ebrei ma alle Istituzioni nazionali, soprattutto per evitare che simili episodi si possano ripetere.
Renzo Gattegna, Presidente Unione delle Comunità ebraiche italiane