ROMA – Dalla medicina allo spazio passando per le tecnologie applicate al cambiamento culturale e demografico. Anche per il 2016 Italia e Israele rinnovano la cooperazione in ambito scientifico e industriale e pubblicano due bandi per la raccolta dei progetti da finanziare congiuntamente nel prossimo biennio.
Le domande potranno essere presentate da imprese, università e centri di ricerca italiani congiuntamente con partner israeliani entro il 7 marzo 2016 e dovranno riguardare i settori prioritari della collaborazione bilaterale in materia: medicina, agricoltura, ambiente, nuovi fonti di energia, innovazione dei processi produttivi, tecnologie dell’informazione e spazio per la componente industriale; malattie neurodegenerative a carico del sistema motorio e nuove tecnologie applicate ai fenomeni migratori per la componente scientifica (dettagli: http://www.esteri.it/mae/it/ministero/servizi/italiani/opportunita/accordi_coop_indscietec.html).
Capofila dell’iniziativa è il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) per parte italiana e il ministero della Scienza, Tecnologia e Spazio (Most) e il ministero dell’Economia (Iserd) per parte israeliana, enti coordinatori per l’attuazione dell’Accordo intergovernativo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica firmato a Bologna nel 2000 ed entrato in vigore nel 2002.
“Ad oggi, grazie agli strumenti forniti dall’Accordo, sono stati realizzati 127 progetti di sviluppo industriale e 50 progetti di ricerca di base, con il coinvolgimento delle migliori realtà scientifiche e produttive di Italia e Israele. Nostro obiettivo è sfruttare ulteriormente le potenzialità dell’Accordo ed è per questo che, a partire dal 2016, i team che presenteranno domanda di collaborazione per lo sviluppo di progetti industriali potranno, tra l’altro, accedere ad un anticipo sui finanziamenti accordati in seguito al processo di valutazione”, ha spiegato Roberto Cantone, Capo dell’Unità per la cooperazione scientifica e tecnologica del Maeci, nell’ambito di un evento di presentazione del bando che si è svolto alla Farnesina alla presenza di oltre 70 tra enti di ricerca, università e associazioni industriali di categoria.
“Israele è il terzo Paese al mondo per capacità innovativa e qui l’Italia è vista come una valido partner nella fase di industrializzazione dei prodotti e delle tecnologie, grazie alla diversificazione, flessibilità ed estensione del suo sistema industriale. Tali sinergie hanno trovato diretta applicazione nei sette laboratori congiunti italo-israeliani che, in meno di quindici anni e grazie all’Accordo in questione, è stato possibile realizzare”, ha aggiunto Stefano Boccaletti, Addetto scientifico all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv. Tra le novità del 2016 anche il “Premio Rita Levi Montalcini” in fase di istituzione per favorire la mobilità di studiosi di prestigio internazionale.