Si paragona a Roberto Benigni e addirittura a Woody Allen. Chi è questo fine umorista che ha scioccato Lecco con una foto di bambini ebrei dietro il filo spinato del lager e la didascalia “”Ebrei adolescenti: gioventù bruciata”? Si chiama Antonio Pasquini, e non darebbe veramente conto di parlarne dato lo squallore della battutaccia degna di un raduno di nostalgici a Predappio, se non fosse che costui è consigliere comunale del PDL a Lecco. Pasquini, valsassinese di Casargo, ex AN e già assessore comunale, è anche presidente lombardo dell movimento “Giovane Italia”.
La pubblicazione della foto con la frase agghiacciante a commento è avvenuta sul suo profilo Facebook e dopo le reazioni dei suoi “amici” l’ha prima tolta e poi rimessa, proclamando la sua avversione per il politicamente corretto e reclamando il diritto di far “satira” sulla storia.
L’amico Federico Bario, riporta oggi il Giornale di Lecco, gli scrive “Credo che tu sia impazzito. Ma ti rendo conto? Beh, complimenti; la prossima volta che capita di parlare insieme pubblicamente di Shoah e mi vieni a ribadire contrito il grande rispetto che hai per la tragedia degli ebrei europei, ti inviterò a produrre questa odiosa volgarità: fascisti una volta, fascisti per sempre!”. Pasquini gli risponde: “Mi sembri come quei mussulmani che minacciano di bruciare, per usare un termine della foto, gli autori di tutte le vignette contro l’islam. Anche una battuta per quanto cruda può far riflettere e purtroppo in Italia siamo alla fiera del politicamente corretto”.
“L’unica cosa davvero importante è non dimenticare” commenta il consigliere pidiellino dopo le critiche.
Ma prima di non dimenticare bisogna “sapere” e avere una sensibilità per cogliere il senso della conoscenza. Ma Antonio Pasquini si crede Woody Allen, e tanto basta.