Il Cardinale Dionigi Tettamanzi (nella foto con Rav Giuseppe Laras durante la sua visita alla Sinagoga di Milano) è mancato sabato 5 agosto, all’età di 83 anni, dopo una lunga malattia. Arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011, il cardinale si è spento nella Villa Sacro Cuore, a Triuggio, in Brianza, dove si era ritirato dopo la fine del mandato.
Successore di Carlo Maria Martini nella guida della Chiesa milanese, ne seppe raccogliere il magistero, anche nei confronti dell’ebraismo.
In questa triste occasione la Comunità ebraica ha voluto così ricordarlo: “La Comunità Ebraica di Milano, il suo rabbino capo Alfonso Arbib, i presidenti Raffaele Besso e Milo Hasbani e tutto il Consiglio, sono vicini alla Chiesa milanese nel cordoglio per la scomparsa del cardinale Dionigi Tettamanzi. Lo ricordiamo con le Sue parole, pronunciate nella visita alla nostra Sinagoga Maggiore, il 20 Settembre 2003, alla vigilia di Rosh Ha Shanah, il capodanno ebraico: È vero, la tragedia della Shoah ha scosso le coscienze, ma non ancora tutte. Rimangono presenti i rischi di un antisemitismo, sempre risorgente. Possa il Signore benedire il vostro popolo, perché sia sempre luce delle genti.
Il Rabbino Capo emerito della Comunità ebraica di Milano, Rav Giuseppe Laras, che allora lo accolse in Sinagoga, ha mandato un messaggio alla Chiesa milanese: “Desidero significare alla Chiesa Ambrosiana, all’Arcivescovo emerito A. Scola e all’Arcivescovo eletto M. Delpini, ai familiari e ai fedeli tutti, i sensi del mio più profondo cordoglio per la scomparsa del Cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano.
Ho avuto il privilegio di godere dell’amicizia del Cardinale Tettamanzi, un uomo buono e affettuoso, di grande simpatia e, parimenti, di grande sensibilità religiosa e morale. Cultura, eloquenza e una sincera carica di umanità erano tratti fondamentali della sua persona, qualità preziose e nobilissime.
Dionigi Tettamanzi fu un amico e un sostenitore del Dialogo Ebraico-Cristiano, che ebbe il coraggio di raccogliere al riguardo, con rinnovato slancio, l’enorme eredità del compianto cardinale Carlo Maria Martini, eredità oggi occultatasi o parzialmente rimossa. Seppe affidarsi in ambito cristiano a persone sinceramente devote a questa causa quali i Monsignori Bottoni, Nason e Borgonovo.
Il Santo e Benedetto premi le sue opere buone e faccia sì che la sua eredità umana e spirituale prosperi e dia ancora molto frutto.
Sia il suo ricordo in benedizione”.
Rav Prof. Giuseppe Laras
Av Beth Din