L’ambasciatore di Israele a Milano per la festa del 75° anniversario dalla fondazione

Italia

di Roberto Zadik

Palazzo Reale in festa per il settantacinquesimo compleanno dello Stato di Israele; politica, emozioni e ricordi in nome dell’amicizia fra Italia e Israele

Una serata da ricordare, quella di lunedì 15 maggio, quando, nella sontuosa sala delle Otto Colonne a Palazzo Reale, si è tenuto l’importante evento di celebrazione dei settantacinque anni dalla nascita dello Stato d’Israele. L’iniziativa, organizzata dalla Comunità ebraica milanese, in collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia, e brillantemente presentata da Alberto Jona Falco, speaker ufficiale della serata, ha preso il via con un aperitivo e la performance della cantante lirica Julia Eliashov che ha intonato classici della musica israeliana come Yerushalaim shel Zahav (Gerusalemme d’oro) della cantautrice Naomi Shemer. Successivamente vi sono stati una serie di importanti interventi, primo dei quali quello del neo ambasciatore israeliano Alon Bar che, come ha ricordato Falco, «è nato in un Kibbutz storico dell’Hashomer Hatzair, che ha appena festeggiato centodieci anni».

Da sinistra Milo Hasbani, vicepresidente Ucei, l’ambasciatore israeliano Alon Bar e Giulio Gallera

 

Bar ha ringraziato la Comunità ebraica milanese, nella persona del vicepresidente UCEI Milo Hasbani, il Keren Kayemet, Keren Hayesod, ADi – Associazione Amici di Israele, AMPI – Associazione Milanese Pro Israele, Adei Wizo, Associazione Italia-Israele, l’Ufficio del turismo israeliano ed il Comune di Milano per la loro presenza.
L’ambasciatore ha ricordato la grande amicizia che lega Milano e Israele e «i rapporti fra Italia e Israele che sono sempre stati buoni ma che oggi sono migliorati più che mai e lo dimostrano occasioni importanti come la recente visita a Roma del premier Netanyahu». Soddisfatto di aver ripreso gli eventi pubblici in rappresentanza di Israele, dopo la pausa del Covid, Bar ha sottolineato il difficile periodo in cui si trova attualmente Israele, bersagliato dal continuo lancio di missili sui suoi centri abitati, e ha ricordato l’uccisione di un cittadino italiano, Alessandro Parini, a Tel Aviv a causa di un attentato palestinese.

L’ambasciatore ha ribadito poi che «Israele ha il dovere di difendere i suoi cittadini» evidenziando l’importanza della collaborazione fra Italia e Israele che si trovano di fronte a problemi come «la lotta al terrorismo, la sicurezza e le questioni legate all’ambiente e all’energia».
Alon Bar ha evidenziato la necessità di una stretta cooperazione fra i due Paesi e del rafforzamento delle relazioni e ha aggiunto che «è molto importante, sia a livello regionale sia locale, intensificare la collaborazione con Milano e la Regione Lombardia. Grazie di cuore per la vostra pazienza e per la vostra amicizia», ha concluso.

Subito dopo, Jona Falco ha dato la parola a una serie di personalità, come il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha ricordato come Israele sia stato «disponibile ad aiutarci, nel difficile periodo del Covid, quando, a differenza dell’Europa, aveva le idee ben chiare su come affrontare l’emergenza; tramite l’ambasciatore Dror Eydar, con una costante interlocuzione, abbiamo avuto molti aiuti facendo una serie di passi avanti nel fronteggiare quella situazione». Fontana ha espresso il desiderio di intensificare la collaborazione anche su altri fronti.

Tra gli interventi istituzionali del mondo ebraico, il vicepresidente Ucei, Milo Hasbani, ha detto di essere molto soddisfatto, riguardo a questo evento, e il presidente comunitario Walker Meghnagi, rievocando il precedente festeggiamento in data ebraica dello Yom Hatzmaut dello scorso 25 aprile, ha evidenziato come la nascita di Israele «ha realizzato un sogno millenario, il desiderio per tutti gli ebrei del mondo di avere finalmente uno Stato». Successivamente Meghnagi ha invitato a sostenere Israele specialmente in questo momento così complesso ricordando che «in quattro giorni sono caduti sul Paese millequattrocento missili e migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case e trasferirsi in varie zone di Israele, avendo avuto gravi problemi, specie per i bambini che, in pochi minuti, dovevano andare nei rifugi». Nonostante questo, ha aggiunto che «Israele ha dimostrato di essere una democrazia forte, capace di essere unita nel momento del bisogno».

Molto intenso poi il discorso del Rabbino Capo, Rav Alfonso Arbib che ha ribadito il tema del ricordo nella tradizione ebraica segnalando che varie volte «noi ebrei siamo accusati di essere ‘fissati’ col passato. Ma questa cosa viene smentita da Israele, Stato focalizzato sul futuro». Egli ha ricordato come «passato e futuro per noi ebrei sono estremamente collegati fra loro. L’idea è che non si possa proiettarsi nel futuro se non si analizza il proprio passato e credo che lo Stato di Israele rappresenti una esplosione di futuro con solide radici nel passato, che danno a Israele la visione e la base per continuare ad esistere».

È intervenuto poi il presidente del Senato Ignazio La Russa, a sostegno dell’amicizia fra Italia e Israele, ricordando la celebrazione avvenuta, assieme al presidente della Knesset, in contemporanea alla celebrazione della prima seduta del Senato della Repubblica: «Nella stessa giornata in cui voi celebrate il ritorno del popolo ebraico nella terra agognata per secoli». La Russa ha ribadito la «solidarietà dell’Italia verso Israele e la centralità della concordanza delle forze politiche riguardo alla difesa di Israele contro chiunque tenti di minacciare la sua sopravvivenza» che, tuttavia, non sarebbe servita a nulla se il popolo di Israele non avesse avuto «la forza, la tenacia e la perseveranza di difendere la propria libertà battendosi contro chiunque attentasse alla sua sopravvivenza».

Per le istituzioni milanesi, a portare i saluti del sindaco Sala e del Comune di Milano, è stato l’assessore al Bilancio e al Patrimonio Immobiliare, Emmanuel Conte che ha messo in luce «la rilevanza storica di questa celebrazione e della dichiarazione di Indipendenza del 14 maggio 1948, una pagina storica molto importante per tutti noi. Il nostro compito è quello di continuare la collaborazione e l’antica vicinanza di Milano a Israele e aumentare la nostra sinergia con la Comunità ebraica milanese che è una pianta rigogliosa nel tessuto cittadino».

A conclusione degli interventi, Kalanit Goren Perry, direttrice dell’Ufficio Nazionale del Turismo israeliano, ha sottolineato la stretta collaborazione fra Israele e Italia ed il grande flusso di turisti israeliani in Italia e di italiani che visitano Israele «scelto recentemente dalla stampa italiana come migliore destinazione per il turismo».
Soddisfatto della serata, il presidente di ADI e promotore dell’iniziativa, Eyal Mizrahi, ha messo in luce come Alon Bar sia uno dei pochi ambasciatori ad aver tenuto un discorso in italiano, dopo pochi mesi di permanenza in Italia, e di come «un evento organizzato in poco tempo sia stato un successo».

L’ultima parte della serata è stata segnata dalla degustazione del risotto alla milanese, seguita dall’esecuzione degli inni nazionali dei due Paesi, intonati con intensità dalla cantante Julia Eliashov. Infine, il taglio della torta dedicata a Israele, eseguito dal presidente Meghnagi, dal Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib, dall’ambasciatore Alon Bar e dal vicepresidente Ucei Milo Hasbani.