L’appello choc di Conte: “Ebrei: dissociatevi da Israele”

Italia

di R. I.

“Ebrei, dissociatevi”. Così il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte nel corso di una diretta sui suoi canali social ha lanciato un appello alla comunità ebraica. Il leader ha detto: “Sono riprese le operazioni militari a Gaza e le aggressioni provenienti dalle colonie illegali in Cisgiordania: da ultimo Hamdan Ballal – regista di No other land, premio Oscar – che anziché essere curato dagli israeliani è stato arrestato, ora ci dicono rilasciato, ma immaginate se non fosse stato un personaggio famoso”.

Poi l’ex presidente del Consiglio ha continuato sottolineando: “Stiamo assistendo a un sistematico sterminio, una buona parte sono donne e bambini. È chiaro che quello di Israele è un governo criminale, ma lo dico a tutti gli amici ebrei, proprio perché si dice che Israele è un Paese democratico, non si può stare in silenzio. Il silenzio c’è nelle dittature”. La differenza tra ebrei e israeliani, il fatto che gli ebrei italiani non abbiano alcun potere “democratico” su Israele, non votando lì ma in Italia, evidentemente sfugge a Conte. Come gli sfugge il significato del termine sterminio, che nulla ha a che fare con la guerra a Gaza, scatenata dall’attacco palestinese contro Israele del 7 ottobre 2023.

Secondo il leader pentastellato il governo italiano merita di essere descritto come “vigliacco”, dopo le astensioni all’Onu sulla guerra a Gaza, anche perché secondo il presidente M5S “non dispone un embargo pieno nei confronti di Israele e non chiede sanzioni nei confronti dei suoi ministri. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio, il silenzio è connivenza”, ha concluso Conte.

Non una parola di condanna verso Hamas, dei bombardamenti di Hamas, Hetzbollah, Houti, Iran contro Israele per più di 15 mesi, degli attentati contro civili israeliani.

In sostanza Giuseppe Conte ha chiesto pubblicamente agli ebrei di prendere le distanze da Israele. All’interno della comunità ebraica già vi sono voci diversificate su Israele, come su ogni altra questione politica e sociale; c’è chi non ne vuole sapere di rispondere delle azioni dello Stato ebraico e sicuramente nessun ebreo italiano ha la responsabilità di alcunché. Una di queste è la senatrice a vita Liliana Segre che durante il giorno della Memoria ha detto: “Io non penso proprio di dover rispondere, di dovermi discolpare in quanto ebrea, di quello che fa lo Stato di Israele”.

Dall’Osservatorio Solomon viene precisato «che lo Stato d’Israele si sta difendendo dall’aggressione terrorista di Hamas che usa i civili come scudi umani». Viene chiesto anche se Conte abbia «mai chiesto ai musulmani di dissociarsi dal pogrom compiuto da Hamas, dalle centinaia di migliaia di morti in Siria o dalle stragi e massacri in Sudan che hanno colpito milioni di innocenti». Inoltre si fa notare come le parole di Conte rientrino nella definizione IHRA di antisemitismo che è stata adottata dal Governo italiano nel 2020, anno della presidenza Conte. Dalle fattispecie previste dal documento come «esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica» si trova: «Applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro Stato democratico» e anche «considerare gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele».


L’appello del Presidente CEM Walker Meghnagi al Presidente Sergio Mattarella 

Meghnagi, presidente Comunità ebraica di Milano: “Dopo le parole di Conte, mi appello al presidente Mattarella perché intervenga a difesa della civilità e della tolleranza verso le minoranze di questo Paese”

Walker Meghnagi ha dichiarato “Sono esterrefatto dalle parole dell’ex premier Conte che chiede agli italiani di religione ebraica e solo a loro di dissociarsi da Israele. Questa richiesta va rispedita al mittente perché razzista e anticostituzionale. Non si possono discriminare gli italiani sulla base della religione o di altro, e un docente universitario di diritto dovrebbe saperlo. Tanto più a fronte di un aumento dell’antisemitismo del 400% nel 2024, il fatto che un leader di partito arrivi a puntare il dito contro gli ebrei è gravissimo. Per questo mi permetto di fare appello al Presidente della Repubblica Mattarella, affinché intervenga per segnare un limite alla polemica politica che deve essere quello della civiltà e della tolleranza verso le minoranze religiose e culturali del nostro Paese. ”

 

 

La risposta di Lucio Malan a Conte

Il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha risposto all’appello di Giuseppe Conte. “L’attacco di Giuseppe Conte, deliberato e articolato, agli ebrei in generale è gravissimo. Incolpare gli ebrei in generale, anzi, ogni ebreo, di quanto viene fatto dal governo di Israele è palesemente un atto di razzismo, estremamente pericoloso di questi tempi”, aggiunge Malan. “Ogni ebreo può diventare un bersaglio, in quanto è, a dire del leader del Movimento cinque stelle, complice di un governo criminale e di sistematico sterminio, salvo prova contraria, che peraltro, non si capisce come si debba esibire. Il malintenzionato che vuole ‘fare giustizia’, come fa a sapere se l’ebreo che si trova davanti, o l’ebreo proprietario del negozio cui pensa di dare fuoco si è dissociato? Ci sarà bisogno di una stella gialla? La stessa definizione di antisemitismo, lodevolmente accettata dal governo Conte, dice che attribuire a tutti gli ebrei responsabilità per quanto altri ebrei fanno è antisemitismo. Peraltro, visto che la situazione di Gaza non è cosa di qualche giorno, ma va avanti da mesi, l’ex presidente del Consiglio ha in pratica detto che gli ebrei che per qualsiasi ragione non si siano dissociati sono già complici”. Infine Malan ha aggiunto: “Osservo peraltro che Conte non ha neppure accennato all’infame abitudine di Hamas di usare i civili come scudo umano né ha ricordato l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Aveva altre priorità che sono sfociate, spero al di là delle sue intenzioni, in ciò che i violenti possono certamente interpretare come un invito alla caccia all’ebreo”, ha concluso il senatore FdI.

 

Davide discolpati! Ritorno al passato

Sembra ora, con le parole di Conte, di essere tornati al 1982, quando la guerra in Libano (decisa dal Governo israeliano dopo i continui bombardamenti contro la Galilea da parte libanese) portò a un odio strisciante contro Israele e gli ebrei, sfociato in Italia il 9 ottobre  con l’assalto del terrorismo palestinese contro la Sinagoga di Roma, con decine di feriti e l’uccisione del piccolo Stefano Tashé. Pochi giorni prima, nel clima tesissimo che si respirava nel nostro Paese, durante una manifestazione sindacale venne gettata una bara davanti alla Sinagoga, lì dove a breve sarebbe stato versato il sangue degli ebrei straziati dalle granate palestinesi.

Già  allora si chiedeva agli ebrei di “discolparsi” per le azioni israeliane. Anche oggi Giuseppe Conte ritiene gli ebrei che non si dissociano “collettivamente responsabili” della politica del Governo israeliano.