Riceviamo dall’Associazione Italiana Giuristi e Avvocati Ebrei-AGE e pubblichiamo.
L’AGE – Associazione Italiana Giuristi e Avvocati Ebrei,
– preoccupata per l’approvazione da parte del Parlamento d’Israele (Knesset) della prima parte della legge che non consente alla Corte Suprema il potere di controllo sugli atti del Governo che violano lo standard della “ragionevolezza,” – considerato che anche in Italia la Corte Costituzionale utilizza il criterio della ragionevolezza per valutare la costituzionalità delle leggi e che da sempre la Giustizia amministrativa ha in Italia il potere-dovere di annullare gli atti della pubblica amministrazione per eccesso di potere, a tutela dei cittadini e a garanzia della imparzialità dell’azione amministrativa,
– convinta che l’indipendenza della magistratura dal potere politico e dal Governo, che presuppone anche la non dipendenza dal potere politico della nomina dei giudici, specie quelli delle corti supreme, è uno dei pilastri dello stato di diritto e degli ordinamenti democratici, e che una magistratura indipendente è presidio delle libertà individuali e della tutela delle minoranze,
– preoccupata per il progetto di legge governativo in corso di approvazione alla Knesset volto a sottoporre a scelta parlamentare, a maggioranza semplice, la nomina dei giudici della Corte Suprema,
– convinta che riforme sostanziali dei sistemi giudiziari abbiano, per la loro delicatezza, portata costituzionale, debbano essere largamente dibattute e condivise e che richiedano maggioranze parlamentari elevate,
– preoccupata dagli attacchi alla indipendenza dei giudici portata avanti da governi e maggioranze parlamentari in altri paesi democratici, che hanno suscitato in Europa la reazione della Commissione e della Corte di Giustizia a tutela dei valori democratici che stanno alla base dell’Unione europea
si associa
a quanti in Israele, anche con continue pacifiche manifestazioni di massa, nelle Comunità ebraiche di molti paesi e quali rappresentanti di associazioni internazionali di avvocati hanno espresso queste stesse preoccupazioni e hanno chiesto – seguendo l’appello del Presidente dello Stato d’Israele Herzog – che qualunque eventuale riforma della giustizia nello Stato d’Israele sia largamente condivisa e rispettosa delle garanzie di indipendenza dei giudici, elemento essenziale di uno Stato democratico quale quello israeliano; indipendenza che caratterizza l’ordinamento d’Israele sin dalla sua nascita nel 1948, stesso anno dell’entrata in vigore della Costituzione italiana che l’ha pienamente assicurata dopo la sua cancellazione da parte della dittatura fascista per oltre vent’anni.
Il Presidente, Avv. Ariel Dello Strologo (nella foto)