di Ilaria Myr
«Da ogni parte d’Italia continuano a giungermi attestati di stima e solidarietà, cosa che rafforza in me la volontà di continuare con sempre maggior impegno la mia piccola battaglia per la cultura della Memoria». Queste le parole di Roberto Matatia, l’imprenditore ebreo faentino protagonista della triste vicenda che il sito Mosaico-Bet Magazine ha raccontato in esclusiva nazionale il 5 di ottobre che ha avuto un’enorme diffusione grazie alla totale cassa di risonanza dei media di ogni parte d’Italia. «Quotidiani, televisioni e radio pubbliche e private…tutto ha contribuito a far sì che fosse ancora una volta evidenziata e reso pubblica l’attualità dell’antisemitismo – continua Matatia -. In particolare, mi ha colpito la solidarietà che ho ricevuto da tutta la regione della Puglia, che si è sentita toccata nel profondo da questa vicenda».
A scuola non si fa politica
Come avevamo raccontato su Mosaico, Matatia era stato contattato da un’insegnante del liceo classico Fiani-Leccisotti di Torremaggiore, in provincia di Foggia, per andare a parlare della sua famiglia e degli ebrei durante il fascismo, e aveva accettato con entusiasmo. «Dopo alcuni giorni però – aveva spiegato a Mosaico – non avendo più notizie, ho chiamato la docente che, con profondo imbarazzo, mi ha detto che l’iniziativa, che pure aveva ricevuto il plauso del preside, era stata rifiutata da altri docenti perché, a dir loro, “invitare a relazionare un ebreo è una scelta politica e, a scuola, non si fa politica”».
Autore del libro I vicini scomodi. Storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre gli negli anni del fascismo (Giuntina), sulla storia della sua famiglia durante il fascismo, emarginata e poi assassinata ad Auschwitz, da anni Matatia porta nelle scuole la storia dei suoi parenti e di tutti gli ebrei che durante il fascismo furono emarginati dalla società e poi deportati ad Auschwitz, suscitando profondo interesse negli insegnanti e negli studenti.
La docente, che si era detta indignata e offesa da questo atteggiamento, aveva spiegato senza alcun dubbio a Matatia la causa di questa decisione. «“È fascismo”. Tutto ciò è totalmente assurdo e preoccupante».
L’invito del preside
Dopo il clamore mediatico suscitato dalla vicenda, il preside del liceo classico Fiani-Leccisotti di Torremaggiore, Giancarlo Lamedica, è intervenuto: «Siamo in una fase di programmazio-ne di attività da svolgere nei prossimi mesi. Esprimo forte indignazione e profondo rammarico per quanto accaduto nei confronti dello scrittore Roberto Matatia. Ribadisco il mio personale impegno e il lavoro che da sempre contraddistingue la mia istituzione scolastica a promuovere e coltivare iniziative, anche aperte al territorio, che sviluppino e consolidino il valore della memoria».
L’invito è dunque arrivato ed è stato accettato da Matatia, che si recherà alla scuola di Torremaggiore a metà febbraio. Ma tante altre scuole si sono mosse subito dopo il fatto per avere la preziosa presenza dell’imprenditore- scrittore. «Ad oggi sono confermati 23 miei interventi, e altri tre sono in divenire, molti in Puglia e a Roma – spiega -. È più del doppio della mia media!». A dimostrazione che il bisogno di Memoria è quanto mai vivo.