di Ilaria Ester Ramazzotti
«Una come me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella. Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della Memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa’. Quando uno invece l’ha visto l’orrore e sa che ormai ne può parlare solo con 4 o 5 persone, allora non è mai contento ed è più noioso degli altri. Il pericolo dell’oblio c’è sempre e sono convinta di quello che dico». Queste le parole pronunciate ieri 23 gennaio dalla senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, in occasione della presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria organizzate dal Comune Milano, alla presenza del sindaco della città Beppe Sala.
«Quando uno è così vecchio come me, ha visto prima l’orrore e poi è arrivato a sentire chi lo nega addirittura. Quando a un certo punto la coscienza si sveglia, dopo che sei stato non capito e silenzioso, non sei mai contento perché quello che vedi attorno a te non è abbastanza, una come me non si accontenta, è pessimista» – ha proseguito la senatrice a vita.
Ancora in merito alle iniziative per la Memoria proposte nel capoluogo lombardo quest’anno, Segre ha poi commentato la messa in campo del tram ATM numero 9, che passa a pochi metri dalla sede del Memoriale e dalla Stazione Centrale e che da oggi veste una nuova livrea di papaveri rossi, simbolo di rinascita, e riporta sulla fiancata la scritta “Memoriale della Shoah – Binario 21 – stazione Centrale”. Un’idea nata e proposta tempo fa dalla stessa senatrice a vita per meglio far conoscere l’esistenza e l’ubicazione in città del Memoriale della Shoah. «Finalmente dopo tanti anni c’è un tram che gira per Milano, finalmente per la prima volta passa un tram con scritto Giorno della Memoria – ha sottolineato Segre -. Prima di morire vedrò la mia Milano con il mio tram, ma non lo posso più prendere perché ho la scorta, do fastidio. E fra poco la smetterò anche di dare fastidio. Sono contenta, ma da quanti anni poteva esserci questo tram?».
La risposta della storica Anna Foa alle dichiarazioni di Liliana Segre
Alle parole della senatrice a vita ha fatto seguito una risposta della storica Anna Foa, in una intervista rilasciata a La Repubblica: «Le dichiarazioni di Liliana Segre sono ancora più sconfortate di quelle di qualche mese fa. E devo dire che sono d’accordo con lei quando prevede che tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga sui libri di storia e poi più neanche quella. Sicuramente come società civile non abbiamo trovato tutti gli strumenti e siamo stati troppo retorici – ha proseguito Foa -. Questa memoria l’abbiamo chiusa, circoscritta, come se il genocidio che si è compiuto riguardasse soltanto gli ebrei. Avremmo dovuto capire che riguardava molto più degli ebrei, riguardava il mondo, chi l’aveva perpetrato e chi era rimasto indifferente, riguardava tutti. La presa di coscienza della Shoah è stata la base, nel dopoguerra, per la creazione dell’Unione Europea, per l’idea fondante di un’Europa senza muri e senza barriere, priva di razzismo e di nazionalismi».