di Nathan Greppi
La mattina di venerdì 17 gennaio, il Consiglio dei Ministri ha adottato ufficialmente la definizione di antisemitismo dell’IHRA. A dare la notizia su Facebook è stato il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti: “Nel Consiglio dei Ministri di questa mattina,” ha spiegato, “insieme alla nomina di Milena Santerini abbiamo voluto con ancora più decisione affermare la necessità della lotta ad ogni forma di discriminazione, adottando una definizione comune di antisemitismo. È quella dell’Alleanza Internazionale per la memoria dell’Olocausto (Ihra), di cui facciamo parte come Paese, in accordo con l’indicazione anche del Parlamento Europeo e del Consiglio d’Europa.”
“Ci dotiamo di uno strumento importante per rimuovere un ulteriore ostacolo al rispetto della pari dignità sociale dei cittadini. È l’impegno quotidiano che in seno al nostro Ministero svolge l’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), e la strada continua.”
Negli ultimi giorni c’erano già state altre occasioni in cui diversi politici hanno chiesto di adottare la definizione: martedì 14 gennaio, ad esempio, la Regione Liguria aveva approvato un ordine del giorno per chiedere esplicitamente che l’Italia la adottasse. Mentre la deputata e vicepresidente della Camera Mara Carfagna aveva chiesto al Primo Ministro Giuseppe Conte “di farsi garante per il suo governo e di far adottare anche all’Italia la definizione di antisemitismo introdotta dall’IHRA. L’esecutivo infatti deve ancora dare seguito all’impegno a cui la Camera dei Deputati, votando all’unanimità una mozione di cui sono stata firmataria, lo ha vincolato nell’ottobre del 2018.”
Cos’è e cosa dice la definizione
L’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), un’organizzazione nata nel 1998 per divulgare la conoscenza della Shoah, ha redatto nel 2005 una definizione dell’antisemitismo, riconosciuta da più di 30 stati. Essa sancisce che “L’antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto.”
Inoltre, aggiunge che “le manifestazioni possono comprendere attacchi contro lo Stato di Israele, concepito come collettività ebraica. Tuttavia, le critiche mosse a Israele, simili a quelle nei confronti di qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemitismo. L’antisemitismo di frequente accusa gli ebrei di cospirare ai danni dell’umanità ed è spesso utilizzato per accusare gli ebrei del fatto che ‘le cose vanno male’. Esso è espresso in termini di discorso, pubblicazioni, forma visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e tratti negativi del carattere.”