di Pietro Baragiola
Giovedì 21 novembre al Forum di Assago si è tenuta la nuova partita degli Eurolega di Basket che ha visto scontrarsi il Maccabi Tel Aviv contro l’Olimpia Milano.
Uno scontro acceso fino all’ultimo quarto che si è concluso con la vittoria dell’Olimpia con un punteggio di 98-86.
Il Maccabi si è difeso bene con Jaylen Hoard che ha realizzato 20 punti, seguito da Roman Sorkin con i suoi 14 e i 13 di Levi Randolph.
“Hanno giocato molto bene e hanno tirato come matti per tutta la partita” ha affermato l’allenatore del Maccabi, Oded Katash, ai giornalisti fuori dallo stadio. “Sapevamo che LeDay e Mirotic ci avrebbero fatto patire e che non sarebbe stato facile. Hanno messo a segno tiri importanti, ma, in parte, è stata colpa anche della nostra scarsa comunicazione, dei nuovi arrivati in squadra e degli allenamenti mancanti. Siamo rimasti qui e abbiamo lottato e devo dare credito ai miei giocatori per come hanno combattuto nelle ultime cinque partite di Eurolega.”
“Non è stata una vittoria facile. Abbiamo battuto un’ottima squadra che può eliminarti facilmente nell’uno contro uno e adesso dobbiamo continuare a lavorare” ha affermato Ettore Messina, allenatore dell’Olimpia Milano.
La partita è stata assistita da diversi membri della comunità ebraica di Milano su iniziativa del Presidente Milo Hasbani e del Consiglio di Milano, aprendo l’invito a tutti i volontari della protezione civile Mizgheret.
“Abbiamo sostenuto la squadra fino alla fine con le nostre bandiere israeliane ed è stata una grande soddisfazione per noi del consiglio e per me in modo particolare aver visto tutti contenti e soddisfatti a fine partita” ha raccontato Hasbani alla nostra redazione.
Le due tifoserie
“Abbiamo messo a disposizione una serie di biglietti e in molti hanno accolto l’iniziativa con grande entusiasmo senza pensare agli eventi di Amsterdam” ha affermato Hasbani che si è assicurato che tutti i sostenitori del Maccabi Tel Aviv arrivassero nell’arena al sicuro, scortati dalla polizia. “Le forze dell’ordine di Milano sono state eccezionali, discrete ed efficaci. Ci hanno fatto sentire tranquilli dal momento dell’arrivo, per tutta la durata della partita fino alla sua conclusione.”
Anche la tifoseria avversaria si è mostrata estremamente rispettosa nei confronti dei tifosi israeliani e, dopo la vittoria, il rappresentante della curva dell’Olimpia si è recato nella tribuna rivale per stringere la mano al suo rappresentante ed effettuare il consueto scambio di bandiere tra le squadre.
“In un clima di esclusione delle squadre israeliane, mai mi sarei immaginato un momento di tale sportività” ha affermato Luca Spizzichino, presidente dell’UGEI (Unione Giovani Ebrei d’Italia), che ha consegnato di persona la bandiera israeliana al capo della tifoseria dell’Olimpia. “Ieri sera ha vinto lo sport, un mezzo per costruire ponti, non per alzare muri. Riprendendo quanto detto da Franco Vaccari, presidente di Rondine Cittadella della Pace, ‘avversari si, nemici mai’”.
I volantini pro-palestinesi
Se all’interno dello stadio tutto è proceduto con grande sportività non sono però mancate frotte di giovani manifestanti che si sono piazzati all’uscita della metro di Assago e all’esterno del palazzo dello sport distribuendo volantini con la scritta “Red card to Israel”, stampata in bianco su sfondo rosso.
Sul retro di questi volantini i volontari hanno parlato di ‘colonialismo e apartheid di Israele’ che avrebbe colpito gli sportivi e gli atleti palestinesi impedendo loro di seguire le proprie passioni e partecipare ad importanti competizioni in tutto il mondo.
Nonostante molti di questi volontari abbiano provato ad entrare nel forum con i loro volantini, gli addetti alla sicurezza glieli hanno prontamente sequestrati, ritirandoli a chi li aveva in mano o in tasca, per impedire che portassero il loro odio all’interno dello stadio.