Milano onora sei donne al Giardino dei Giusti per la Giornata Europea

Italia
Pisapia_Cippo Halima Bashir_Comunità Sudanese
Il sindaco Giuliano Pisapia e un rappresentante della comunità sudanese scoprono il cippo in onore di Halima Bashir

 

Centinaia di cittadini e studenti hanno partecipato oggi 8 marzo alla cerimonia per la Giornata Europea dei Giusti al Giardino dei giusti al Monte Stella a Milano. Alla presenza del sindaco Giuliano Pisapia, sono stati dedicati degli alberi e dei cippi a sei donne scelte come “Giuste”.  Halima Bashir, giovane medico del Darfur, che ha avuto il coraggio di denunciare e testimoniare gli stupri delle milizie Janjaweed; Vian Dakhil,deputata irachena che ha rivolto un accorato appello per gli yazidi intrappolati nei Monti del Sinjar, accusando l’ISIS di genocidio; Sonita Alizadeh, rapper afghana di Herat, che si batte contro il dramma delle spose bambine; Flavia Agnes, avvocatessa indiana, coraggiosa attivista per i diritti delle donne di ogni ceto e religione, contro la violenza di genere e per una legislazione che le tuteli; Azucena Villaflor per le madri di Plaza de Mayo, che negli anni ’70 hanno osato sfidare la dittatura argentina, invocando verità e giustizia per i propri cari “desaparecidos”; Felicia Impastato, che ha sfidato la morte civile dell’isolamento e del disprezzo sociale, col rivendicare prima la propria estraneità all’ambiente delle cosche, e poi verità e giustizia per il figlio Peppino, ucciso dalla mafia nel 1978.

SindacoPisapia3Giuliano Pisapia: “L’esempio dei Giusti ci dà fiducia nell’umanità”

“Oggi abbiamo dedicato i nuovi alberi del Giardino dei Giusti a sei donne coraggiose di tutto il mondo, accomunate da una grande forza interiore e dalla fermezza e determinazione nel difendere un ideale superiore di dignità e umanità. Milioni di donne nel mondo sono ancora oggi vittime di violenze fisiche e psicologiche, devono sottostare a costrizioni e condizionamenti che le privano della libertà e della possibilità di affermare la propria individualità”.

“Le donne che ricordiamo oggi hanno agito in prima persona, talvolta a costo della vita, per denunciare e contrastare crimini e soprusi. L’esempio dei Giusti ci restituisce fiducia nell’umanità, nella sua capacità di scegliere il bene e di realizzarlo. Queste donne ci mostrano come sia possibile colmare la distanza tra le belle parole e i fatti, tra le buone intenzioni e le scelte concrete, tra la teoria e la pratica”, ha proseguito Pisapia, che ha aggiunto: “La scelta dell’8 marzo non è casuale, si riaffermano e promuovono il rispetto e la difesa delle donne da ogni forma di violenza, perché si arrivi ad una reale parità e uguaglianza tra i generi in tutto il mondo. I segni sono importanti e oggi questo è il nostro ramoscello di mimosa”.

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Il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni

Gentiloni: “Un giardino dei Giusti a Tunisi”
Durante la cerimonia, il presidente Gariwo Gabriele Nissim ha letto il messaggio del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha confermato la notizia, anticipata da Gabriele Nissim a Mosaico sull’apertura di un Giardino dei giusti a Tunisi, nell’ambasciata italiana, prima città araba ad aderire a questa iniziativa.

Di seguito il messaggio integrale del Ministro.

«Buongiorno a tutti voi, ringrazio l’Associazione Gariwo Onlus e il suo presidente Gabriele Nissim per l’invito a questa cerimonia al Giardino dei Giusti. Mi è stato purtroppo impossibile essere oggi qui con voi a Milano ma con questo messaggio desidero trasmettervi il mio apprezzamento per questa iniziativa, che nasce allo scopo di ricordare coloro che, spesso in solitudine, si sono opposti e si oppongono ai genocidi e ai crimini contro l’umanità ovunque siano perpetrati.

Sono lieto perciò di annunciare che il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale ospiterà presto un Giardino dei Giusti. Abbiamo scelto di farlo all’interno dell’ambasciata italiana a Tunisi, che ha raccolto con entusiasmo e attiva partecipazione la proposta. Abbiamo pensato alla Tunisia in quanto luogo particolarmente simbolico e paese cruciale nel cuore del Mediterraneo.

In Italia, doverosamente, dedichiamo molta memoria alle pagine più buie del passato ma siamo consapevoli che la coscienza dei mali che abbiamo alle spalle non ci rende sempre automaticamente immuni a quelli del presente. L’odio di Daesh per la civiltà e il pluralismo e la volontà di distruggerli ne è oggi, purtroppo, l’esempio più grande. Ma anche la miopia dei muri che si alzano in Europa e che mette a repentaglio uno dei fondamenti dell’Europa stessa, cioè la libera circolazione delle persone, ci impone di essere più lungimiranti.

Ecco perché è fondamentale esercitare anche una memoria del bene e ricordare chi, mentre i crimini venivano commessi, ha saputo riconoscerli e contrastarli. L’esempio dei “Giusti” ci responsabilizza e ci chiama ad agire il bene possibile nei nostri giorni.

Mi preme perciò esprimere un saluto e un ringraziamento ai presenti e in particolare alle “Giuste” Halima Bashir, Vian Dakhil, Sonita Alizadeh, Flavia Agnes, Azucena Villaflor e Felicia Impastato alle quali oggi saranno dedicati gli alberi di questo parco, con l’auspicio che questi luoghi di buone memorie, che ci spronano e ci ispirano, continuino a moltiplicarsi, come già sta accadendo, in Italia e nel mondo»