di Roberto Zadik
Il primo Congresso dell’Associazione Milanese Pro Israele è stato un successo per il numero di partecipanti e l’attivismo messo in campo
Una serata importante e vivace quella di lunedì 6 febbraio al Teatro Franco Parenti, dove Alessandro Litta Modignani, ex capogruppo regionale del Partito Radicale e da sempre vicino al mondo ebraico e a Israele, ha inaugurato da presidente i lavori dell’AMPI, neonata Associazione Milanese Pro Israele, davanti a un vasto pubblico. Interventi, discorsi, applausi e un clima festoso e partecipato hanno caratterizzato il primo Congresso.
Presenti all’evento varie personalità istituzionali e comunitarie, dai presidenti Milo Hasbani e Raffaele Besso, al vice presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, al presidente del Keren Hayesod, Andrea Jarach, agli assessori alla Cultura, Davide Romano e al Bilancio, Claudia Terracina, alla direttrice di Mosaico e del Bollettino della Comunità, Fiona Diwan. Fra le personalità istituzionali che sono intervenute, il consigliere Matteo Forte che ha preso la parola in sostituzione di Stefano Parisi e Maryan Ismail, ex capogruppo del Partito Democratico al Comune di Milano, mentre nel pubblico erano presenti Bruno Dapei, direttore generale dell’Osservatorio Metropolitano ed ex presidente della Provincia e Andrea Orsini ex deputato di Forza Italia. Tanti ospiti e numerose proposte, tematiche e appuntamenti interessanti che si svolgeranno nei prossimi mesi.
Tutto è cominciato con gli inni nazionali israeliano e italiano e con Litta Modignani che ha letto i messaggi di saluto dell’ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs, ex direttore dell’istituto israeliano per l’esportazione, che ha espresso il suo sostegno verso l’iniziativa perché “Israele ha tanti nemici e diverse sono le campagne denigratorie contro il nostro Paese. Nonostante questo sempre più italiani stanno rivalutando il nostro Paese e questo grazie all’impegno di associazioni come questa”. Successivamente è stata la volta del messaggio del sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha ringraziato Modignani per l’invito esprimendo il “più totale sostegno a questa iniziativa; mi impegno a una stretta collaborazione fra Milano e Israele nella maniera liberale, laica, concreta e democratica tipica di questa città”.
Oltre a Litta Modignani presenti al tavolo della neonata associazione c’erano il presidente onorario Franco De Benedetti, ex deputato e parlamentare dell’Ulivo, Graziella Bulgarini Schweitzer, organizzatrice delle Pizze-for-Israel, Paolo Castellano vicepresidente dell’AMPI, Astrit Sukni, tesoriere dell’associazione e come ospite d’onore Claudia De Benedetti, presidente dell’Agenzia ebraica in Italia. Proprio la De Benedetti ha spiegato i vari progetti dei quali la Sochnut si sta occupando in questi anni. “Non ci occupiamo solo di Aliyoth verso Israele, di famiglie e giovani da varie città italiane ma anche di diverse iniziative che riguardano questo bellissimo fazzoletto di Terra che da sempre amiamo”. Nel suo discorso la De Benedetti ha ringraziato pubblicamente il presidente Andrea Jarach e il Keren Hayesod, per l’impegno nel sostenere anche economicamente le varie iniziative che l’Agenzia sta avviando in questi mesi e la preziosa collaborazione di amici come Angelo Pezzana e la guida turistica Angela Polacco che seguono con impegno i viaggi in Israele di tante persone. “Siamo sempre attivi e tante sono le idee e gli anniversari che riguardano Israele e che vorrei ricordare. Dai 70 anni dalla sua nascita che ricorreranno l’anno prossimo, ai 30 anni della mia collaborazione con l’Agenzia ebraica, nata nel lontano 1929 e presente in 80 Paesi, ai quindici anni del sito Informazione Corretta che raccoglie nella sua preziosa newsletter gli articoli su Israele di tutti i principali quotidiani”.
Costante è l’attività dell’Agenzia: cura non solo le immigrazioni verso lo Stato ebraico che, come ha ricordato la De Benedetti, “sono spesso molto laboriose e richiedono tempi molto lunghi per la compilazione delle pratiche da parte di singoli e gruppi. Molto complicate si rivelano le immigrazioni da Paesi come l’Etiopia o gli Stati dell’ex Urss”, ma anche tre importanti iniziative. Da Taglit che consiste in un viaggio in Israele che “fornisce a tanti giovani la possibilità di scoprire, riscoprire e conoscere le loro radici ebraiche, fino alla costruzione e alla riqualificazione di insediamenti e aree abitate in varie zone, anche molto difficili dello Stato d’Israele, dal deserto del Negev, a Kiryat Shmona, al confine col Libano fino alle città vecchia di Beersheva o di Dimona dove tanti giovani e studenti si sono trasferiti sempre di più in questi anni” come ha specificato Claudia De Benedetti. Video, diapositive e interviste a giovani studenti sono state poi proiettate durante il suo intervento riguardo ad un altro progetto, “Masa” indirizzato a giovani studenti che intendono sostenere programmi di studio presso le università israeliane. Fra gli intervistati un giovane ebreo milanese, Davide Sciamma, che ha espresso estrema soddisfazione “per una esperienza molto intensa e formativa”. Fra le idee della Sochnut realizzate in questi anni, finanziata dall’Ucei, la possibilità di sostenere in italiano l’esame di accesso alle università dello Stato ebraico, il complicato “test psicometrico”, cosa che “ha facilitato notevolmente – ha detto la De Benedetti – l’ingresso di tanti giovani che altrimenti non avrebbero potuto sostenere questa già difficile prova”.
Durante la serata è stato distribuito e approvato all’unanimità lo Statuto dell’AMPI e più di cento persone, come ha fatto sapere Litta Modignani, confermato Presidente dell’associazione, “hanno già aderito a questa nuova realtà, un risultato che ha abbondantemente superato le mie aspettative”.
Entusiasmo e sostegno anche da diverse personalità politiche come il consigliere Matteo Forte che, incaricato dal leader dell’opposizione in Comune, Stefano Parisi, ha espresso la sua vicinanza a questa associazione “di fondamentale importanza in questo difficile momento dove spesso trionfano scontri e frammentazione ideologica”.
Molto applaudito anche il discorso di Maryan Ismail che ha sottolineato la sua volontà di “collaborazione e vicinanza da musulmana” a Israele e al mondo ebraico e i buoni rapporti spesso dimenticati a favore di una “eccessiva attenzione alla spinosa questione palestinese” fra Israele e le comunità islamiche africane e subsahariane, specialmente eritreee e somale. “Dal 2011 – ha ricordato la Ismail – mi prendo la mia consueta dose di sputi e insulti quando sfilo orgogliosamente accanto ai vessilli della Brigata ebraica ogni 25 aprile e a questo proposito intendo ricordare grandi eroi somali che hanno combattuto e sono morti assieme ad essa per liberare le Marche dal regime fascista e di cui non si parla mai”.
Tra gli interventi, ha preso poi la parola la direttrice di Mosaico Fiona Diwan che ha ricostruito la complessità di questa fase storica per Israele e il mondo ebraico, “spesso vittima di delegittimazione non solo politica ma anche storica e dei suoi principali siti archeologici come è avvenuto con la mozione dell’Unesco che ha creato grandi spaccature e polemiche”. La Diwan ha sottolineato come stia avvenendo una delegittimazione anche dei diritti civili con il cosiddetto “pink washing” in cui “si accusa Israele di essere solidale verso gli omosessuali per lavarsi la coscienza dai crimini contro i palestinesi” e come spesso si produca una “patologia delle parole” con la manipolazione e la strumentalizzazione da parte dei media di termini come “insediamento che sembra quasi una parolaccia, qualcosa che è meglio non pronunciare”.
Come è stato più volte ribadito, l’AMPI ha varie finalità, prima fra tutte difendere ad ogni costo Israele. È “un’associazione trasversale – ha sottolineato Litta Modignani – che non si schiera a favore di nessun partito o idea politica ma che fa della diversità e del pluralismo la sua forza trainante”. Si tratta di “una iniziativa che intende avviare una volta al mese una serie di incontri concreti e operativi per difendere Israele e sviluppare la collaborazione e l’intesa fra più persone possibili”. Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 14 marzo presso lo Spazio Open Milano, quando il direttore di Israele.net, Marco Paganoni si soffermerà sul problema della manipolazione delle “carte geografiche nella propaganda palestinese”, una questione sottovalutata e molto difficile che come ha detto Litta Modignani “mette in cattiva luce Israele e dimostra una mancanza di dialogo con la controparte”. In successivi incontri si parlerà anche di Start Up israeliane, di BDS e del boicottaggio dei prodotti dello Stato ebraico, mentre a giugno alla vigilia del Gay Pride ci sarà un incontro sul “Pink Washing” e la difesa dei diritti civili, dove Yuri Guaiana dell’Lgbt spiegherà le complessità di questa questione.
Tanti gli argomenti, gli ospiti e forte entusiasmo per un Convegno di grande stimolo e progettualità per i mesi che verranno, che si è concluso con le elezioni del direttivo dell’AMPI: presidente onorario Franco De Benedetti, presidente Alessandro Litta Modignani, vicepresidente Paolo Castellano, tesoriere Astrit Sukni.