di Ester Moscati
“Che c’azzecca?”, verrebbe da dire, citando Di Pietro, leggendo lo sconclusionato, falso, vergognoso articolo di Dacia Maraini pubblicato sul Corriere della sera di oggi, 24 dicembre. Per sponsorizzare l’idealismo delle “sardine”, cita Gesù, “Un giovane uomo che ha riformato la severa e vendicativa religione dei padri, introducendo per la prima volta nella cultura monoteista il concetto del perdono, del rispetto per le donne, il rifiuto della schiavitù e della guerra. (…) i principi del vecchio Testamento, il suo concetto di giustizia come vendetta (occhio per occhio, dente per dente), la sua profonda misoginia, l’intolleranza e la passione per la guerra”. Una sequela di falsità, menzogne da catechismo preconciliare da terza elementare. Dacia Maraini non è nuova a queste tiritere antigiudaiche. Lo aveva fatto già nel 2016, quando il “Vecchio testamento” era già stato bersaglio dei suoi strali: “Da noi c’è stato Gesù Cristo che ha sconvolto e rovesciato le prescrizioni della Bibbia: le parole «amore» e «perdono» hanno sostituito il «dente per dente» e l’odio di religione”.
Già allora le si era risposto che «Ama per il prossimo tuo come per te stesso» è una espressione biblica (Levitico 19,18) che è da sempre considerata nell’ebraismo come l’essenza della Torah. Che la donna è stata creata da materia già infusa del soffio divino e non dall’argilla, e che il Talmud dice: “State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale… un po’ più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere Amata”. E la schiavitù? L’unico popolo antico che prevede il riposo dello schiavo, nel giorno del Sabato, il risarcimento per danni procurati allo schiavo, e la liberazione dopo sette anni.
Niente, refrattaria come uno schiacciasassi, impermeabile al dubbio, Dacia Maraini reitera le sue accuse. Sembra particolarmente affezionata all’Occhio per occhio, dente per dente.
Inutile spiegare alla scrittrice che la legge “occhio per occhio” non autorizzava né sanciva il diritto a farsi giustizia da soli. Tutt’altro. Permetteva ai giudici designati di infliggere pene giuste, commisurate al danno subito dalla vittima, non troppo dure, né troppo leggere, a chi aveva commesso un crimine. E non pene corporali, ma il risarcimento pecuniario.
La legge serviva anche come deterrente. La Legge mosaica infatti dice: “Gli altri [quelli che vedevano come veniva applicata la giustizia di Dio] lo verranno a sapere e avranno paura, e non faranno mai più una cosa malvagia come questa in mezzo a te”.
Insomma, dopo oltre cinquant’anni dal Concilio Vaticano II sembra davvero incredibile leggere sul Corriere un articolo così infarcito di ideologia cristiana della “sostituzione”, di falsità, superficiali menzogne. Una vergogna, davvero. E quel Bambino, che disse, con buona pace della Maraini, “Non cambierò una yud (la più piccola lettera dell’alfabeto ebraico) della Legge di mio Padre” si vergognerebbe della scrittrice.
Il commento della Comunità di Milano
La lettura dell’articolo di Dacia Maraini ha indignato moltissime persone della Comunità ebraica di Milano. “Gli ebrei e i cristiani – ha detto il Presidente Milo Hasbani – festeggiano contemporaneamente Chanukkà e Natale e Dacia Maraini se ne esce oggi sul Corriere della sera con un articolo classicamente antisemita. Offende il popolo del Libro e non fa onore a quei cristiani che in questi anni hanno compiuto un cammino di verità e rispetto!”