di Redazione
“Possiamo solo dire che nulla hanno a che fare col progetto europeo delle Pietre d’inciampo e che ne usano pertanto il nome senza averne alcun diritto”. È quanto si legge nel comunicato firmato da Alessandra Minerbi, presidente del Comitato per le Pietre d’Inciampo – Milano riguardo alla targa commemorativa, ad imitazione delle pietre d’inciampo, comparsa in piazza Baiamonti a Milano e dedicata alle vittime civili, in particolare ai bambini, della guerra in corso nella Striscia di Gaza.
“Il Comitato per le Pietre d’inciampo di Milano, pur nel rispetto delle vittime innocenti del conflitto che da decenni insanguina quella
regione, per le quali – tutte – esprime cordoglio, si vede costretto alla seguente precisazione – si legge nella notaq stampa -. Le pietre d’inciampo sono il più grande e importante monumento diffuso d’Europa, opera esclusiva dell’artista tedesco Gunter Demnig che in oltre trent’anni ne ha poste oltre centomila davanti all’ultima abitazione di altrettanti deportati che hanno trovato la morte nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, siano stati essi ebrei, antifascisti, omosessuali, Rom, o altre minoranze”.
“In particolare a Milano – prosegue la nota – il Comitato che rappresento, ha fin qui operato, in collaborazione con Demnig, per la posa di duecento pietre metà delle quali dedicate alla memoria di ebrei, l’altra metà alla memoria di militanti antifascisti deportati e uccisi nei campi ad opera dei nazisti, dei fascisti loro alleati e, in Italia come altrove in Europa, dei governi collaborazionisti. Non è la prima volta che qualcuno di propria iniziativa posa delle pietre dedicate a cause diverse da quanto descritto e senza legame alcuno con l’opera di Demnig, è già successo ed è probabile che succeda ancora. Di esse possiamo solo dire che nulla hanno a che fare col progetto europeo delle Pietre d’inciampo e che ne usano pertanto il nome senza averne alcun diritto”.
Nella nota, il Comitato condanna anche fermamente la vandalizzazione delle targhe avvenuta in piazza Baiamonti nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 febbraio, così come ogni atto vandalico.