In occasione del 40esimo anniversario dell’attentato alla Sinagoga di Roma, la casa di produzione Golem – fondata da Shulim Vogelmann e David Parenzo – ha pubblicato un podcast composto da quattro puntate per raccontare il tragico attacco che un commando palestinese compì il 9 ottobre 1982 in un luogo simbolo dell’ebraismo nazionale e che causò la morte di un bambino di 2 anni, Stefano Gaj Taché, e il ferimento di 39 ebrei provocato dalle granate e dai colpi di arma da fuoco dei terroristi.
Accompagnati dal timbro grave e robusto dello scrittore Giancarlo De Cataldo e dall’inedita colonna sonora creata dal Premio Oscar Nicola Piovani (compositore de La vita è bella), gli ascoltatori hanno la possibilità di immergersi in una terribile pagina storica del nostro paese e di tutto l’ebraismo italiano. Struggenti – e non è un modo di dire – le testimonianze della famiglia Taché; le parole della mamma e del fratello di Stefano, Daniela e Gadiel, fanno capire quanto siano vivide le ferite della loro perdita e le conseguenze dell’attentato accaduto 40 anni fa: dilanianti ricordi con cui fare i conti giorno per giorno. La loro voce penetra nella coscienza e pone seri interrogativi sulle responsabilità delle autorità italiane che furono al governo nell’autunno del ’82.
Come spiega nel podcast, per tutta la sua vita Gadiel ha cercato di far chiarezza sull’episodio, sforzandosi di trovare indizi che dipanassero la matassa che ancora oggi avvolge la morte del suo fratellino raggiunto da tre proiettili palestinesi. Il fratello maggiore di Stefano ha raccolto le sue indagini all’interno di un libro pubblicato dalla casa editrice Giuntina intitolato Il silenzio che urla.
Interessante il racconto dell’attuale Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, sulla gestione del dissenso dell’ebraismo romano da parte dell’allora Rabbino capo di Roma Elio Toaff che decise di invitare al funerale di Stefano il contestato Presidente della Repubblica Sandro Pertini, ritenuto dalla comunità romana corresponsabile della morte del bambino dopo l’abbraccio a un Arafat armato all’interno del parlamento italiano.
Le schegge dell’anima è dunque un podcast che si addentra nei sentimenti dei testimoni dell’epoca e nei diverticoli storici che tutt’oggi non hanno portato a una condanna degli assassini del piccolo Stefano Gaj Taché. Tutto ciò è impreziosito dal racconto di autorevoli studiosi, esperti e giornalisti come il direttore de la Repubblica Maurizio Molinari e lo storico Paolo Mieli.
Il podcast sull’attentato al Tempio maggiore di Roma è disponibile su tutte le piattaforme streaming o ai link che trovate qui sotto grazie al contributo del Comitato per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio, dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna e da B’nai B’rith Italia; con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Comune di Roma, del Museo Nazionale Romano, dell’Unione delle comunità Ebraiche Italiane, della Rai e con il sostegno di Intesa Sanpaolo e Gedi Digital. Si ringrazia per la collaborazione la Comunità Ebraica di Roma e il rabbino capo Riccardo Di Segni.