di Naomi Stern
In questi giorni di saldi sono stati venduti centinaia di migliaia di capi diversi, uno dei quali molto particolare. Nel sito di H&M, la catena svedese di moda fast-fashion, è in vendita, al prezzo di $17.99, una sciarpa beige chiaro con delle strisce nere. Nulla di strano se non che, come si legge sul sito Racked.com, “H&M ha incorporato, alle estremità della sciarpa, uno tzitzit. Si trovano infatti delle frange annodate, esattamente come quelle che si trovano in ogni tallit”. Sul sito, oltre che questa particolare versione di tallit, si può trovare anche un poncho per $34.99 in pieno stile ebraico. Il modello e lo schema dei colori (strisce nere o blu su un tessuto bianco o crema) non lasciano dubbi sulla provenienza dell’ispirazione.
La risposta dell’azienda non si è fatta attendere. In un comunicato dichiara: “siamo molto dispiaciuti se abbiamo offeso qualcuno con questo prodotto. Tutti sono i benvenuti da H&M e non prendiamo mai una posizione religiosa o politica. Le righe sono uno dei trend di questa stagione e a esse ci siamo ispirati. Non volevamo offendere nessuno”.
La sciarpa è ancora in vendita sul sito di H&M, ma l’azienda ha confermato che in alcuni paesi lo stock è esaurito dato il basso numero di esemplari a disposizione. Ad esempio non è più disponibile in Israele, dove costava 99 shekel.
Questa non è la prima volta che H&M prende spunto dalla tradizione ebraica per le sue creazioni: nel 2011 aveva infatti fatto notizia un altro poncho simile nello stile e nel colore ai tallit, comparso in tutte le vetrine della casa di moda low cost.
Nel 2014, invece, il brand era stato accusato di antisemitismo dopo aver prodotto una canotta da uomo con un teschio sovrapposto a una stella di David.
Ma anche la diretta concorrente di H&M, la catena spagnola Zara, non manca di influenze e di scandali connessi con la cultura ebraica.
Durante l’estate 2014 è entrata in commercio una maglietta per bambini a strisce bianche e blu, con tanto di stella gialla a sei punte sul lato sinistro del petto, come la divisa dei campi di concentramento. Il brand, dopo esser stato protagonista di una tempesta mediatica da parte dei social networks, si è poi scusato definendo la collezione ispirata al mondo degli sceriffi americani.
Era invece il 2007 quando nei negozi Zara fece incursione una serie di borse con una svastica cucita sopra nei colori più sgargianti dell’anno, che venne rimossa tempestivamente dagli stores.