“Report” su Israele: una ignobile campagna dove la propaganda di Hamas viene spacciata per verità

Italia

di Redazione

Le premesse per una trasmissione a tema (anti-Israele ovviamente) sono esplicitate nella sinossi della puntata, andata in onda il 3 novembre: “Report ha ricostruito come negli ultimi vent’anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell’estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all’estero e anche in Italia”. E Ranucci esordisce con una menzogna “La Corte internazionale di Giustizia accusa il governo di Netanyahu di commettere un genocidio”. Non è vero, la Corte è stata chiamata a giudicare Israele su segnalazione del Sud Africa e non ha trovato prove per condannarlo. Una trasmissione faziosa, dunque, in cui è stato dato ampio spazio a calunniatori seriali di Israele come lo pseudo storico Ilan Pappé, quello che sostiene l’ideologia anche contro l’evidenza dei fatti. Report ha suscitato così indignazione e reazioni da più parti. 

 

 

E la presidente dell’UCEI Noemi Di Segni  ha emesso un comunicato “Report: un lunghissimo e pianificato programma di disinformazione su Israele”
“L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha inviato una lettera ai vertici RAI, alla presidente della Commissione di Vigilanza Rai di Camera e Senato, Barbara Floridia, al presidente dell’Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, e allo stesso conduttore della trasmissione Report Sigfrido Ranucci nella quale si evidenzia come nella serata di domenica un milione e mezzo di spettatori siano stati sottoposti ad un lunghissimo e attentamente pianificato programma teso a presentare Israele come Stato che pianifica ogni mossa e controlla il mondo attraverso un’alleanza di comodo o di intenti con le destre estreme emergenti in Europa. Una sequenza di temi con assunti-interviste-conclusioni colme di contenuti lacunosi e di omissioni, elencati nella lettera, che portano a condannare Israele come Paese genocida per vendetta e comodo politico e approfittando di crepe nelle democrazie europee a proprio vantaggio e per il perseguimento del potere.

Una ricostruzione pericolosa e irresponsabile – come si è voluto evidenziare nella missiva – perché proviene dall’emittente pubblica che con la sua autorevolezza di fonte e di posizionamento diventa connivente, strumento di propagazione di odio. Questa scelta di programmazione non solo disinforma i telespettatori che desiderano acquisire conoscenza, non solo intensifica l’odio antisemita per chi lo cova e già lo esplicita, non solo usa gli ebrei e Israele per tessere critiche al governo italiano, ma genera anche una precisa minaccia all’Italia stessa: un paese che attraverso l’abuso della libertà di cronaca e di inchiesta giornalistica, attraverso la Tv pubblica, esercita un plagio sulle menti degli ascoltatori ignari, offre un assist e consente proprio a quel sofisticato terrorismo e gruppi radicalizzati di agire efficacemente, finanziare e sostenere le correnti più pericolose per le istituzioni italiane (accademiche, parlamentari, etc..). Chi desidera il bene del popolo palestinese (oltre a quello del popolo ebraico si suppone) deve agire ben diversamente da accuse di genocidio pianificato e chiedersi come funzionano i gruppi di terrorismo e i loro mandanti. Il prezzo straziante e dolorosissimo delle guerre lo conosciamo bene sulla nostra pelle.

L’appello che è stato rivolto è per una corretta informazione bilanciata e autorevole, con contenuti e interviste che consentano di comprendere le complessità della regione e ovviamente le ragioni di Israele la cui esistenza, legittimazione e difesa è – esattamente al contrario – solo di garanzia per il resto del mondo e delle democrazie occidentali. Noi come sempre siamo disponibili ad ogni collaborazione utile per offrire supporto e contenuti utili ad un’opera di corretta informazione”.

 

Anche il presidente della Federazione Associazioni Italia Israele Bruno Gazzo ha scritto all’Amministratore Delegato RAI Gianpaolo Rossi, a Roberto Sergio,  Direttore Generale Rai e ai membri della Commissione Parlamentare per l’Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi: “Le scrivo in merito alla trasmissione Report del giornalista Sigfrido Ranucci andata in onda su Rai3 e di cui Lei credo sia ben a conoscenza in dettaglio e nella quale lo stravolgimento narrativo e l’unilateralità di una trasmissione finalizzata alla demonizzazione dello stato ebraico credo vadano contro la funzione della Tv pubblica e la responsabilità dell’emittente nazionale. Con la presente chiedo, tramite la Sua persona, che la Rai organizzi quanto prima una trasmissione in prima serata che non sia faziosa e che dia una informazione corretta sullo Stato di Israele e su quanto sta avvenendo nel quadrante mediorientale. Una trasmissione televisiva che recuperi equilibrio e serietà di dibattito, ospitando e intervistando persone di spessore e competenza che aiutino a comprendere la complessità della situazione e alla quale chiedo che la Federazione delle Associazioni Italia Israele, che rappresenta 41 associazioni di amicizia diffuse in tutta Italia, venga invitata a partecipare”.

Michael Sfaradi giornalista italo-israeliano, della piattaforma Israele senza filtri, sul sito nicolaporro.it ha scritto “In ogni modo gli italiani che hanno visto Report su Rai3 hanno assistito a due ore di menzogne su Israele, sulla storia del Medio Oriente, sul 7 ottobre e sulla guerra. Sembrava di trovarsi davanti a un programma megafono della propaganda dei terroristi. Programma completamente mancante di etica dell’informazione che ha fatto tra l’altro passare per scoop la sintesi degli argomenti che i terroristi e gli antisionisti nonantisemiti urlano da anni sui complici organi di informazione occidentali”. Qui l’intervento integrale: https://www.nicolaporro.it/report-due-ore-di-menzogne-su-israele/

Servizio pubblico? Giornalismo di inchiesta? Trasmissione a tema, piuttosto, in cui la verità è stata stravolta e fatta a pezzi.