Roma, cantiere del Museo ebraico della Shoah vandalizzato con escrementi e scritte pro-Palestina

Italia

di Ludovica Iacovacci

Escrementi, volantini e scritte pro-Palestina sono stati trovati al cantiere del Museo ebraico della Shoah di Roma, che sorgerà a villa Torlonia alle spalle della Casina delle Civette, in via Nomentana.

La mattina del 6 marzo 2025, il capo cantiere recandosi sul luogo ha trovato i resti degli atti vandalici. I lucchetti del cancello del cantiere sono stati ricoperti di escrementi mentre sui cartelli di avviso dei lavori in corso è stato scritto «Assassini infami» e «Oggi 45mila morti». Una chiazza di vernice rossa ricordava del sangue. Su alcuni volantini è stato scritto «Fermare il genocidio a Gaza» mentre su un altro compare una foto che ritrae il popolo di Gaza.

Gli episodi sarebbero riferibili a due settimane fa. Al momento, indaga la Digos.

Il Museo della Shoah sorgerà a Villa Torlonia, alle spalle della Casina delle Civette. Il progetto risale a circa 20 anni fa ed è stato firmato dall’architetto Luca Zevi. L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dato una decisiva spinta ai lavori e a marzo del 2023 è stato annunciato lo stanziamento di 10 milioni di euro per il progetto. Nello stesso anno Camera e Senato hanno dato il via libera al disegno di legge per la realizzazione del museo. I lavori sono attualmente in corso.

  

La condanna da parte delle istituzioni

 

«Gli atti vandalici al cantiere del Museo della Shoah a Roma sono gravi e preoccupanti. In quel cantiere sono in corso i lavori di un luogo di memoria, fortemente voluto per ricordare la storia e il dolore di milioni di ebrei. Ogni forma di odio e antisemitismo va contrastata con determinazione. La mia condanna è ferma, così come la vicinanza, mia e del Senato della Repubblica, alla comunità ebraica». Lo scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

 

«Basta con la cultura dell’odio. L’orribile atto di vandalismo al cantiere del museo della Shoah è figlio di un’ideologia malata che molti hanno sottovalutato e non curato. La sofferenza del popolo ebraico dev’essere condivisa non dimenticata». Lo scrive su X la ministra del Turismo Daniela Santanchè.

 

«Gli atti di antisemitismo al museo della Shoah di Roma sono vergognosi. Non può esserci spazio a Roma, in Italia e in Europa per un ritorno dell’odio verso gli ebrei e, soprattutto, verso i luoghi che ricordano la tragedia dell’Olocausto. La nostra condanna è ferma», lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi.

 

«È l’ennesimo episodio di odio antisemita che vorrebbe essere giustificato citando la drammatica guerra in corso in Medio Oriente […]. Chi insulta la memoria con atti antisemiti non può dare lezioni di nulla», lo dichiara in una nota Sinistra per Israele – Due popoli due Stati.

 

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito l’accaduto “inaccettabile”, sottolineando come si tratti di “atti vili e intimidatori che colpiscono l’intera città, fondata sui valori della memoria e del rispetto”. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso “profonda indignazione per il vile atto vandalico”, ribadendo la necessità di “ferma condanna di ogni tentativo di inquinare il dibattito pubblico con gesti che alimentano tensioni”.

Dello stesso avviso è Francesco Rocca, il presidente della Regione Lazio, che ha parlato di “atti intimidatori inquietanti che fanno rabbrividire” e ha invitato a una “condanna corale e decisa da parte non solo delle istituzioni, ma dell’intera opinione pubblica”.

«L’atto contro il cantiere del Museo della Shoah di Roma è l’ennesimo episodio vile e ignobile di antisemitismo. Usare escrementi e slogan per delegittimare la storia è un’offesa che non si può tollerare” così su Facebook, Tobia Zevi, assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale.

La risposta della Comunità ebraica  

Forte è stata l’indignazione da parte della comunità ebraica. “L’ignobile gesto antisemita che ha preso di mira il cantiere del Museo della Shoah è un oltraggio alla memoria in una città, Roma, che ha conosciuto la deportazione e la persecuzione”, ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma.

Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), ha affermato: “Abbiamo affrontato l’apologia del nazifascismo, affronteremo anche l’apologia del terrorismo e ogni atto di odio. Quanto avvenuto non offende solo noi, ma l’Italia nel suo insieme e fa male al suo futuro e alle sue fondamenta democratiche”.

 

Siamo di fronte a continue manifestazioni di cieca aggressività – ha dichiarato il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia – con atti espliciti come usano i grandi criminali, da parte di chi fa una grande confusione di quelli che sono elementi ormai storicamente acquisiti di volontà genocida nei confronti del popolo ebraico braccato in tutto il mondo con la sola finalità di sterminarlo”.

L’imbrattamento del cantiere del Museo della Shoah rappresenta una violenza nei confronti della memoria dei 6 milioni di ebrei trucidati dalla follia nazifascista. Un gesto che dimostra come l’antisemitismo, alimentato da odio e propaganda, continui a diffondersi senza sosta” così scrive l’Unione dei Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) sulla piattaforma X.