Intervento di Renzo Gattegna.
Intervenendo sul problema della sicurezza in Italia e sulle nuove norme che prevedono una schedatura delle popolazioni nomadi in Italia, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato: Alcune settimane fa inaccettabili atti di intolleranza e di violenza furono commessi nei confronti delle popolazioni nomadi che vivono in Italia.
In quelloccasione gli autori sono stati gruppi di persone che pensavano di aver trovato un sistema facile e sbrigativo per costringere i rom ad allontanarsi.
Essi pur consapevoli di usare mezzi illegali si sentivano giustificati dal fine di esercitare una forma di difesa preventiva delle proprie persone e dei propri beni. Gran parte della società civile, della stampa e del mondo politico condannò senza indugio ogni forma di violenza e si schierò a difesa della minoranza che ne era rimasta vittima.
Ora lo scenario è diverso perché viene portata allapprovazione del Parlamento una legge che prevede nei confronti della stessa minoranza una serie di atti di schedatura preventiva e di indiscriminata raccolta di dati personali che coinvolge in maniera indifferenziata tutta la comunità compresi i bambini.
Se non si vuole cadere nuovamente in una diversa, ma forse più grave e più subdola, violenza morale e materiale, si deve convenire che qualsiasi forma di prevenzione non può avvenire solo nei confronti di un gruppo etnico, costituito da cittadini in parte italiani e in parte stranieri, in forma indiscriminata e senza distinguere le persone oneste dai criminali.
Derogare al principio che la Legge è uguale per tutti e che la responsabilità penale è individuale e non collettiva e che non può essere mai ravvisata nel solo fatto di esistere, è il più straordinario regalo che si possa fare alla criminalità organizzata di qualsiasi tipo e di qualsiasi provenienza.
Noi italiani sappiamo bene quanto siano ampie e diffuse le ramificazioni di associazioni criminali in alcune regioni del nostro paese ma nessuno ha mai pensato di poter sottoporre tutti i cittadini di queste regioni a leggi speciali diverse dalle altre. Questo ragionamento” ha concluso il Presidente Ucei – “si propone due obiettivi precisi il primo è quello di rendere sempre più efficace la lotta al crimine che è tale solo se riesce ad isolare chi delinque dalle persone oneste, associando queste ultime allimpresa di combattere lillegalità, rendendole orgogliose di questa loro qualità e non certo umiliandole applicando un inaccettabile presunzione di pericolosità; il secondo, non meno importante, è quello di non derogare ai principi fondamentali della nostra civiltà, sanciti dalle nostre leggi e dalla Carta Costituzionale”.