E’ polemica per il comportamento di alcuni tifosi italiani che durante la partita Israele-Italia, giocatasi a Haifa lunedì 5 settembre allo stadio Sammy Ofer, hanno fatto il saluto fascista e lanciato sputi. La notizia, denunciata dal portale dell’Ucei Moked, è stata ripresa dalle testate nazionali e israeliane. Repubblica scrive oggi che “la Federcalcio italiana ha aperto aperto un’indagine interna per risalire all’identità dei tifosi, che saranno inseriti nella black list e non potranno più acquistare biglietti”. Ma la paura, continua il quotidiano, è che la Fifa possa aprire un fascicolo per atti di razzismo.
Mentre Ynet sottolinea che “la Federcalcio israeliana trasferirà le foto alla gemella italiana in modo da individuare e raggiungere i tifosi che hanno offuscato con il loro comportamento il resto dei sostenitori italiani, la squadra italiana e l’Italia stessa”. Lo stesso sito riferisce poi che durante l’inno nazionale israeliano è stato fatto il saluto romano e che alcuni tifosi della squadra azzurra “hanno sputato” a ebrei religiosi che assistevano alla partita. Ma – avvisa Ynet – la curva dove erano i tifosi italiani era stata “riempita di fan arabi” che ostentavano magliette azzurre e bandiere italiane.
Come è noto, è finita con la vittoria dell’Italia la partita Israele-Italia valida per le qualificazione per i Mondiali di Russia 2018. Un match, spiegano le testate sportive, non semplice per l’Italia ma comunque finito in vittoria. “Gli azzurri hanno faticato ad Haifa dopo l’espulsione di Chiellini ma in dieci contro undici hanno portato a casa i primi tre punti – scrive la Gazzetta dello Sport -. Ed è anche il primo successo della nuova era con Ventura in panchina”.
Come era prevedibile, non sono mancati sui social network i commenti al vetriolo contro Israele: alcuni più ironici – come i Tweet con l’hashtag #israeleitalia “A Pellé non hanno fatto tirare il rigore perché se no ci bombardano”, “Che fissati, appena partiti e già han provato a occupare la nostra metà campo” -, altri invece palesemente schierati contro Israele, in difesa della Palestina, con la frase “Non sto guardando Israele-Italia perché tifo Palestina”.
Come a dire: anche una partita di calcio diventa il campo per fare politica.