Nasce il primo talk show spirituale della televisione italiana, in cui si parlerà di anima, felicità, aldilà. È iniziato venerdì scorso, 20 giugno, e per tre venerdì consecutivi, RaiTre dedicherà 50 minuti alla spiritualità. “Il Cielo e la Terra”, condotto da Giorgio Zanchini – vedrà confrontarsi sul senso della vita un pastore protestante, un imam sunnita, un rabbino, un vescovo cattolico, un monaco zen e un filosofo.
Tra gli ospiti fissi del programma il pastore Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia di Roma, che ha dichiarato: “L’iniziativa di RAITRE mi entusiasma per due motivi: in primo luogo l’idea di affiancare esponenti di diverse religioni e del pensiero ateo per rispondere pacatamente ognuno dal proprio punto di vista ad interrogativi della donna e dell’uomo di oggi, rappresenta per noi quello che intendiamo per laicità. Ci sembra questa essere una formula valida per parlare di Dio in pubblico. In secondo luogo vorrei far notare come questo nuovo programma rappresenta una felice eccezione nel panorama televisivo italiano, nel quale, normalmente, nei talk show, anche quando si toccano
questioni religiose, ci si dimentica che il cristianesimo è plurale da secoli, anzi millenni. Questa volta il cristianesimo avrà finalmente più di una voce. Il fatto di dare la parola non solo ad un cattolico, ma anche ad un protestante, avvicina il nostro servizio pubblico alla cultura europea”.
Insieme al pastore Garrone, saranno in studio anche monsignor Ermenegildo Manicardi, sacerdote cattolico e rettore dell’Almo collegio Capranica; rav Benedetto Carucci Viterbi, docente del Collegio Rabbinico Italiano; l’imam Yahya Sergio Pallavicini, vicepresidente della Comunità religiosa islamica italiana (COREIS); il monaco Jiso Forzani, missionario dello Zen Soto in Italia; e il professor Maurizio Ferraris, docente di filosofia teoretica all’università di Torino.
“Di religione in TV – ha affermato Fabrizio Rondolino, autore del programma scritto insieme a Simona Ercolani, Giorgio Zanchini e Stefano Di Gioacchino – si parla sempre in termini di geopolitica o di clericalismo e anticlericalismo. Nel dibattito pubblico manca la dimensione spirituale. Di qui l’idea di un programma in qualche modo rivoluzionario, nel quale esponenti delle diverse tradizioni religiose si incontrano non per raccontare ciascuno la propria dottrina, ma per dibattere insieme i problemi dell’esistenza”. Nel corso delle prossime puntate, i sei “esperti” discuteranno insieme dell’aldilà (il 27 giugno), del male (il 4 luglio) e dell’anima (l’11 luglio).