Una messa all’aria aperta e un “luogo della memoria” per ricordare il boia delle Fosse Ardeatine: a un anno dalla morte di Erich Priebke, e nel cuore di Roma si è tenuta un’iniziativa che farà discutere. “Visto che il luogo della sepoltura dell’ex SS non si può rivelare -spiega il legale di Priebke Paolo Giachini – per risolvere il problema di chi vuole coltivare la memoria di Erich Priebke e rendergli omaggio in un luogo fisico, abbiamo deciso, nella ricorrenza di oggi, ad un anno dalla sua morte, di eleggere come luogo ideale della sua memoria il ponte Sant’Angelo”. Proprio lì, nel cuore di Roma, è stata celebrata la messa del primo anniversario della morte del carnefice nazista. E proprio a ponte Sant’Angelo, in futuro, “chiunque vorrà rendere omaggio potrà portare un fiore o rivolgere un pensiero”, ha dichiarato l’avvocato Giachini.
Per l’occasione, in giro per Roma sono stati affissi anche dei manifesti con un falco che vola verso il sole nascente e la scritta: “Ciao capitano”.
Tutto ciò è avvenuto l’11 ottobre scorso, solo pochi giorni prima dell’anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943).
La cerimonia e il luogo della sepoltura
Lo storico ponte è stato scelto perché, Priebke, stando a quanto riferito dal suo legale, quando era in vita andava spesso a passeggiare su quel ponte. Alla cerimonia tra gli altri era presente la Anna Maria Canacci, una dei parenti delle vittime delle Ardeatine che aveva offerto la sua amicizia a Erich Priebke. “Sento a nome della famiglia – ha continuato l’avvocato di ringraziare anche coloro i quali questa mattina hanno affisso a Roma manifesti con un falco che vola verso il sole nascente e la scritta: Ciao capitano“. Manifesti che, fanno sapere dal Campidoglio, saranno rimossi dall’Ama e dagli operatori del decoro urbano.
L’avvocato dell’ex gerarca nazista ha poi spiegato che “dopo lunga attesa, la prefettura di Roma mi ha notificato l’autorizzazione ad andare in rappresentanza della famiglia a deporre un mazzo di fiori sulla tomba di Erich Priebke. I resti del militare tedesco sono stati deposti in uno scenario magnifico, sotto la giurisdizione del ministero degli Interni. A nome dei familiari mi corre l’obbligo di ringraziare le istituzioni che si prendono cura in modo esemplare dei resti mortali di quest’uomo. Penso di dover ricambiare questa disponibilità continuando, per ora, a non rivelare il luogo di sepoltura, così come mi è stato insistentemente richiesto per evitare inutili speculazioni e i soliti protagonismi”.
Le reazioni indignate
Indignato il sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Condanno con forza la volgare provocazione e le parole dell’avvocato del capitano delle SS Erich Priebke che oggi ha voluto ricordare il gerarca nazista morto un anno fa. Un gesto deprecabile compiuto da persone che hanno la testa più vuota che rasata e che ci fa comprendere quanto sia importante mantenere viva la Memoria nelle nuove generazioni”. Il sindaco ha poi aggiunto: “Addolora ancora di più che un gesto simile sia stato compiuto a pochi giorni dal rastrellamento del Ghetto di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943. Un appuntamento che il Comune di Roma si è impegnato a ricordare ogni anno con i viaggi della Memoria che coinvolgono le scolaresche romane e al quale parteciperò personalmente domenica prossima, 19 ottobre. Quanto accaduto oggi, su ponte Sant’Angelo, ferisce tutta la comunità cittadina e rappresenta un vero schiaffo alla città di Roma che ha avuto un ruolo fondamentale nella Resistenza italiana. Nessun luogo della Capitale potrà ospitare il ricordo del gerarca nazista responsabile dell’atroce eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita 335 italiani”.
Duro anche il commento di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma. “Ci eravamo presi l’impegno di far cadere nell’oblio il carnefice delle Fosse Ardeatine perché c’è chi si sta già occupando di lui altrove, e mi riferisco a quegli angeli caduti a causa della follia nazista” ha commentato Pacifici. “La nostra intenzione è quella di non dare spazio mediatico ad azioni folcloristiche in nome di questo personaggio” ha concluso Pacifici.
Molto forte anche Furio Colombo, che sul Fatto Quotidiano scrive rispondendo a un lettera,: ““L’offesa è grande nel più crudele dei modi, perché colpisce le famiglie delle vittime, la città di Roma, la storia europea. Ma tutto ciò ha una sua particolare, crudele intenzione: è avvenuto a pochi giorni dal 16 ottobre, la prima strage nazista e fascista in Italia, durante l’occupazione tedesca e con la cooperazione scrupolosa dei fascisti di Salò”.
Priebke è morto a Roma, nella sua abitazione, l’11 ottobre 2013 all’età di 100 anni. Era stato condannato all’ergastolo per aver partecipato alla pianificazione e alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui 335 civili e militari furono fucilati.