Una testimonianza dalla manifestazione davanti al Consolato francese a Milano

Italia

IMG-20150112-WA0002Riceviamo e volentieri pubblichiamo la testimonianza di Isaac Myr, che ha partecipato alla manifestazione organizzata domenica 11 gennaio dal Consolato francese di Milano, in via della Moscova, per ricordare le vittime francesi degli attentati degli ultimi giorni.

“Ieri pomeriggio con un nodo alla gola, dopo gli avvenimenti accaduti a Parigi, mi sono presentato davanti al consolato di Francia (che mi aveva contattato in quanto cittadino francese), e con sommo piacere ho constatato che tra i presenti non vi erano solo connazionali  e corregionali. Era un vero e proprio fiume di gente che andava da piazza della Repubblica fino a via Moscova: persone riunite per ribadire all’unisono il concetto di “Je suis Charlie”, ovvero no al terrorismo e sì alla libertà di pensiero e di parola.

Alla manifestazione non c’erano bandiere di partiti, ma solamente tante matite colorate e cartelli che riproducevano vignette di Hébdo e mentre il console generale Olivier Brochet scandiva uno a uno i nomi delle vittime dal pubblico presente si è alzato uno scroscio di applausi spontaneo di riverenza.

IMG-20150112-WA0004Il console ha aggiunto, dopo il minuto di silenzio di commemorazione, una frase riportata da diversi quotidiani molto significativa: ” Sono Charlie, sono francese o no, sono ebreo, sono musulmano, sono cristiano, sono ateo, sono di destra, sono di sinistra, sono libero e voglio vivere in pace”. Un concetto per unificare non solo i presenti ma la totalità del genere umano.

La manifestazione si è conclusa con l’inno nazionale francese e, in silenzio come erano venuti, tutti i partecipanti se ne sono andati.

A quel punto mi sono ritrovato solo con i miei pensieri a constatare la mia frustrazione, la rabbia per questa ingiustizia perpetrata all’umanità”.

Isaac Myr