Il sito della biblioteca ebraica di Venezia è stato oggetto di un attacco hacker di matrice islamica. Per più di due ore il sito del ‘Centro Culturale Renato Maestro’ è stato oscurato ieri da ‘Tunisian Fallaga Team‘ già noto agli investigatori dopo che nel 2015 in Francia vennero arrestati sei appartenenti per alcuni attacchi di pirateria informatica. L’attacco al sito della biblioteca ebraica, come riportano i quotidiani locali, è giunto a pochi giorni dalle presentazione delle iniziative legate ai 500 anni della nascita del ghetto ebraico a Venezia.
La homepage è stata così oscurata dal ‘Tunisian cyber resistence’ con un messaggio in lingua inglese che prende di mira alcuni stati come la Russia, Francia, Israele e India
accusati di violenze contro gli islamici.
Le reazioni
«Nel leggere la notizia dell’attacco informatico alla Biblioteca ebraica di Venezia tornano alla mente le parole di Marguerite Yourcenar: ‘Fondare biblioteche e’ un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire. E purtroppo gli indizi si vanno accumulando». Così, Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto esprime «tutta la mia preoccupazione per queste provocazioni che non vanno assolutamente sottovalutate – ha detto Ciambetti -. Nel mentre esprimo la solidarietà alla Comunità ebraica di Venezia e al direttore professor Gadi Luzzato Voghera, non posso non sottolineare come la biblioteca sia un simbolo non casuale e di straordinaria importanza anche nella cultura islamica sin dai tempi del Bayt al-Hikma di Baghdad, la prima biblioteca pubblica fondata durante il regno del califfo Harun al-Rashid. Da una parte la sapienza, la ricerca della verità, lo studio, il sapere, dall’altro quell’inverno dello spirito di cui parlava Marguerite Yourcenar, fatto di violenza, di terrore, di soprusi. Che questa violenza colpisca a pochi giorni delle celebrazioni per il Cinquecentesimo anniversario del Ghetto di Venezia un altro segnale inquietante, che ci ricorda come per lo jihadismo e il fondamentalismo islamico noi tutti, il nostro stile di vita, la nostra cultura, siamo l’obiettivo di una guerra asimmetrica, in cui l’ignoranza gioca un ruolo fondamentale».
Sdegno è stato espresso anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia per l’attacco hacker. Il governatore, manifestando la sua solidarietà, ha sottolineato l’intensa collaborazione che c’è sempre stata con la comunità ebraica e che ora si rinnova per le celebrazioni per i 500 anni del Ghetto. «Un appuntamento importante che pone la
comunità al centro dell’attenzione internazionale – conclude Zaia – ma che probabilmente per questo è nel mirino di questi inneggiatori di un terrorismo che utilizza anche i moderni
strumenti tecnologici, a partire dal web, per lanciare i suoi deliranti messaggi».