Via libera alla realizzazione del Museo dell’ebraismo italiano

Italia

“Quello del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah è un grande progetto che interessa tutto il Paese ed è un onore averlo qui a Ferrara. Non è stato facile ottenerlo e la situazione finanziaria rimane complicata, ma siamo riusciti a inserirlo nel decreto legge “Valore Cultura”. I fondi per il completamente del primo lotto ci sono e ora si tratta solo di procedere”. È un “via” ufficiale ai lavori, quello pronunciato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, intervenuto a Ferrara, presso la sede della Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, per il taglio del nastro della mostra “Vita, Colore, Fiabe. Il mondo ebraico di Emanuele Luzzati”, uno degli eventi clou della Festa del Libro Ebraico in Italia. E così, se l’esposizione curata da Sergio Noberini (Museo Luzzati, Genova) e da Michela Zanon (Comitato Scientifico della Fondazione MEIS) proseguirà fino al 27 Luglio, ripercorrendo i temi ebraici cari a Emanuele Luzzati nei campi dell’illustrazione, dell’arte applicata e dei film d’animazione, si comincia a parlare di tempi e cantieri anche per il Museo Nazionale.

Sull’argomento si era peraltro già espresso, alla cerimonia inaugurale della Festa del Libro Ebraico in Italia, Riccardo Calimani, Presidente della Fondazione MEIS, indicandone contenuti e obiettivi: “Gli ebrei sono presenti in Italia da ventidue secoli e la loro storia è assai tormentata, ricca di avventure e paradossi. Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano, che è nostro compito creare, dovrà essere non solo un contenitore di oggetti rari, ma soprattutto un luogo di testimonianza e un laboratorio fecondo di idee, di dibattiti aperti e anticonformisti, di domande che potranno anche avere risposte contraddittorie, non armoniche, ma che risulteranno vitali per l’intero Paese, utili a contrastare certi pregiudizi e paure, certe forme di obbedienza di massa, terribilmente pericolose. E la Festa del Libro Ebraico in Italia è l’occasione migliore per cominciare questo percorso”.

Concetti, questi, ripresi anche da Renzo Gattegna, Presidente dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane): “Se la Festa è un appuntamento ormai consolidato, che vede impegnata la comunità ebraica, le istituzioni e gli studiosi a fare luce su interi capitoli della storia italiana, per cogliere il ruolo che gli ebrei vi hanno avuto, il Museo conterrà l’unica e più completa narrazione della storia dell’ebraismo italiano, tra fasi di tranquilla convivenza e altre di discriminazione e persecuzione, cercando di aprire le menti al confronto tra culture e tradizioni diverse. L’apparente senso di sicurezza che deriva dal vivere la propria identità in modo chiuso può rivelarsi molto pericoloso. E non è un caso che il Museo sorga proprio a Ferrara, dove gli ebrei sono da secoli parte integrante del tessuto economico, culturale e sociale della città”.

Come ha sottolineato anche il Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, “di creare il Museo a Ferrara lo ha deciso il Parlamento, per dare una casa, un luogo attivo e vivace alla cultura ebraica, dove la memoria, lo studio, l’elaborazione, la ricostruzione possano convivere. Ferrara non vuole essere una mera cornice per il Museo, ma una comunità dialogante con un’esperienza che le appartiene da secoli: dalla chiamata, da parte degli Estensi, degli ebrei dalla Spagna nel XV secolo fino agli illustri esempi di Paolo Ravenna, Giuseppe Minerbi, Giorgio Bassani, che hanno fortemente contribuito alla cultura, all’economia, all’arte della nostra città”.