di Pietro Baragiola
Il 2024 volge al termine e vogliamo dedicare un momento in onore alle grandi icone ebraiche che sono scomparse quest’anno, lasciando al mondo intero un’eredità straordinaria in innumerevoli settori: dall’arte allo sport, alla politica.
Pearl Louise Berg
Conosciuta come l’ebrea più anziana del mondo, Pearl Louise Berg è venuta a mancare il 1° febbraio all’età di 114 anni.
Filantropa molto attiva all’interno della sua comunità, Pearl è stata sposata per 58 anni con l’imprenditore Mark Berg da cui ebbe due figli, Alan e Robert, a cui tramandò l’importanza dei valori ebraici.
“La vita ebraica è stata sempre una priorità nella vita di Pearl” ha affermato il rabbino John Rosove del Temple Israel di Hollywood dove Pearl e Mark si sono sposati. “Era una fervente simpatizzante di Hadassah e una sostenitrice di lunga data dello Stato di Israele”.
Charlie Biton
Co-fondatore delle Black Panthers Israeliane (il movimento che lottava contro il razzismo e la povertà degli ebrei mizrahi in Israele), Charlie Biton è stato membro del parlamento israeliano per ben 15 annidurante i quali si è distinto come il primo grande sostenitore della pace con i palestinesi.
Martin Greenfield
Sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz e Buchenwald dove ha imparato a cucire dopo aver accidentalmente strappato la camicia di un soldato nazista, Martin Greenfield è stato uno dei più noti sarti del dopoguerra.
Negli Stati Uniti è stato battezzato “il sarto dei presidenti” avendo avuto come clienti diversi leader politici tra cui Dwight Eisenhower e Barack Obama.
“Ricevere la prima lezione di sartoria in un campo di concentramento nazista non era certo l’apprendistato ideale” ha ricordato Greenfield nella sua autobiografia. “Ripensandoci però, quel momento ha segnato l’inizio del resto della mia vita”.
Ruth Westheimer
Sopravvissuta alla Shoah, Ruth Westheimer è diventata nota come la terapista sessuale radiofonica più famosa al mondo, istruendo milioni di spettatoriattraverso il suo programma “Sexually Speaking”lanciato nel 1980 dalla rete WYNY-FM.
Nel corso di ogni puntata la “Dottoressa Ruth” era solita infrangere qualsiasi tabù e descrivere il sesso come la forma più sana di dialogo tra partner consenzienti: “quando si tratta di sesso i 15 centimetri più importanti sono quelli tra le orecchie”.
Lily Ebert
Ungherese sopravvissuta ad Auschwitz, Lily Ebert si è poi trasferita in Gran Bretagna dove ha sempre vissuto dal 1967.
Aiutata da uno dei suoi 38 pronipoti, nel 2021 la donna ha creato un account TikTok per educare i giovani sulla Shoah e sulla crescente diffusione dell’antisemitismo. Il suo contributo nell’affrontare di petto questi temi le è valso il riconoscimento di Membro dell’ordine dell’Impero britannico da parte di Re Carlo III.
Al momento della sua morte, il 9 ottobre a 100 anni, l’account di Ebert aveva 2 milioni di follower.
Richard Lewis
Cabarettista e attore per oltre 50 anni, Richard Lewis ha dato un volto televisivo allo stereotipo moderno dell’ebreo nevrotico e autoironico grazie alla serie “Curb Your Enthusiasm” in onda sulla HBO e di cui lui è protagonista.
“Aveva la rara dote di essere allo stesso tempo sia la persona più divertente del mondo che la più dolce” ha affermato il creatore dello show Larry David, grande amico di Lewis.
Queenie Hallegua
Queenie Hallegua è stata l’ultima donna ebrea paradese di Kochi, in India, una comunità che registrava circa 3000 ebrei al suo apice negli anni ’50.
Dal 2012 al 2018, Hallegua è stata responsabile e amministratrice della sinagoga locale, un punto di riferimento da oltre 450 anni. La donna ha avuto anche l’onore di ospitare la Regina Elisabetta, giunta dall’Inghilterra insieme al Principe Filippo appositamente per visitare la storica sinagoga.
Hersh-Goldberg Polin
Trasferitosi in Israele da bambino insieme alla famiglia, il 23enne Hersh-Goldberg Polin è stato un simbolo della crisi degli ostaggi tenuti a Gaza, dopo il suo rapimento al festival musicale Supernova.
I suoi genitori hanno spesso parlato di lui nelle interviste come ‘un ragazzo saggio, curioso, gentile e delicato, che era motore di giustizia in famiglia e nella quotidianità’.
Polin e altri cinque ostaggi (Eden Yerushalmi, Ori Danino, Almog Sarusi, Alex Lubnov e Carmel Gat) sono stati uccisi nei tunnel sotto Rafah e i loro corpi sono stati recuperati il 31 agosto.
Moshe Kotlarsky
Figura di spicco nella comunità Chabad–Lubavitch, il rabbino Moshe Kotlarsky era noto in tutto il mondo per il suo impegno verso la sensibilizzazione globale del movimento chassidico. Le sue iniziative come presidente di varie affiliate gli hanno permesso di completare quelli che oggi sono più di 5000 centri di assistenza in oltre 100 Paesi.
“Si prendeva cura di tutti e per questo tutti ci sentivamo così vicini a lui” hanno affermato gli altri colleghi rabbini giunti da tutto il mondo per il suo funerale a Brooklyn.
Mark Podwal
Illustratore per bambini, giornali importanti, arazzi di sinagoghe e gallerie, Mark Podwal ha ideato un intero vocabolario visivo ebraico che lo ha reso uno degli artisti più noti della sua epoca.
Le sue opere oggi sono conservate nella Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea del MOMA.
Felice Gaer
Direttrice per oltre 30 anni dell’Istituto Jacob Blaustein per il progresso dei diritti umani dell’American Jewish Committee, Felice Gaer si è assicurata che le comunità ebraiche avessero sempre la possibilità di intervenire nei dibattiti globali contro la tortura, la repressione politica e l’antisemitismo.
Fania Brantsovsky
Ultima superstite del ghetto di Vilna, Fania Brantsovsky ha combattuto contro i nazisti e i loro collaboratori locali nella foresta di Rudninkai insieme ad un gruppo di partigiani ebrei capitanati dallo scrittore Abba Kovner.
Negli anni successivi alla guerra, Fania è diventata una grande sostenitrice della memoria degli ebrei lituani e della lingua yiddish.
Ken Holtzman
Considerato il lanciatore ebreo con più vittorie nella storia del baseball, Ken Holtzman, ha giocato 15 stagioni, vinto 4 anelli delle World Series e ha fatto parte di due squadre All-Star.
Veterano della Major League, dopo il pensionamento si è dedicato a tempo pieno alla comunità ebraica di St. Louis, Missouri.
Silvio Santos
Figlio di immigrati ebrei sefarditi, Silvio Santos è cresciuto come venditore ambulante fino ad arrivare a costruire un impero mediatico che oggi include la prestigiosa SBT, una delle tre principali reti televisive brasiliane.
Forbes lo ha definito ‘la prima celebrità miliardaria del Brasile’, paragonandolo a Oprah Winfrey e Steven Spielberg per le sue innovazioni all’industria dell’intrattenimento.
Bernie Marcus
Miliardario co-fondatore di Home Depot, Bernie Marcus è stato un grande sostenitore di innumerevoli cause civiche e politiche sia in Israele che negli Stati Uniti.
Tra le sue iniziative degne di nota c’è la fondazione dell’Israel Democracy Institute a Gerusalemme e la sua continua lotta contro l’antisemitismo nei campus universitari americani.
Isak Andic
Venuto a mancare questo mese a causa di un incidente sulle montagne di Montserrat, Isak Andic era conosciuto come uno degli imprenditori più influenti di Spagna.
Noto fondatore della celebre catena di moda Mango, Andic ha ricevuto l’VIII premio del Regno di Spagna alla Carriera Imprenditoriale.
“Isak è stato un esempio per tutti noi. La sua visione strategica e la sua leadership hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo intero” ha affermato Toni Ruiz, CEO di Mango.