Dieci anni dopo la dichiarazione contro l’antisemitismo, gli Stati membri dell’Ocse si sono ritrovati giovedì 13 novembre a Berlino per discutere di quello che è oggi la minaccia dell’antisemitismo. Un fenomeno, questo, in rapida crescita, che oggi più che mai gli Stati partecipanti sono concordi di dover combattere con forza, mantenendo anche una ferma opposizione ai movimenti che cercano la pubblica opinione utilizzando le leve del populismo.
All’evento ha partecipato dall’Italia il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, alla sua prima missione nel ruolo.
“Dieci anni fa gli Stati dell’OSCE, riunitisi presso l’Ufficio Federale degli Affari Esteri, hanno lanciato un forte impegno contro l’antisemitismo. Gli eventi cui assistiamo oggi in molti paesi europei dimostrano come questo impegno sia ancora urgente. Questo è uno dei motivi per cui ho trovato importante invitare la comunità internazionale a Berlino” ha affermato il ministro degli Esteri tedesco
“L’antisemitismo rimane una minaccia per la sicurezza nello spazio OSCE e rappresenta un ostacolo per i diritti umani e la democrazia”, ha aggiunto Didier Burkhalter, presidente in carica dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Burkhalter ha inoltre chiesto che episodi e accuse di matrice antisemita siano esplicitamente definiti come tali e venga chiaramente sottolineato che non sono tollerati. Anche la critica nei confronti di sviluppi politici, per esempio in Israele, non deve essere strumentalizzata come pretesto per dichiarazioni o atti antisemiti, ha precisato.
La Conferenza dell’OSCE si svolge a dieci anni dalla Dichiarazione di Berlino – datata 29 aprile 2004 – con la quale gli Stati partecipanti dell’OSCE avevano deciso di prendere misure atte a lottare con maggiore efficacia contro l’antisemitismo. A tale proposito Burkhalter ha espresso riconoscimento per le misure varate negli ultimi dieci anni, come, per esempio, la designazione di un rappresentante dell’OSCE per la lotta contro l’antisemitismo e i programmi di formazione finalizzati ad aumentare la consapevolezza del pericolo rappresentato dai sentimenti antiebraici.