La notizia è stata ripresa, fra gli altri, anche da Haaretz – segno che non di propaganda si tratta, come qualcuno potrebbe pensare: nella Striscia di Gaza i palestinesi fanno la corsa per accaparrarsi il nuovo Iphone5.
1300 dollari e chiunque nel luogo più derelitto al mondo, come molti lo descrivono, può portarsi a portarsi a casa – e a quanto pare sono in molti a farlo – il telefono dei desideri, quello di cui tutti parlano da settimane, quello per cui da Sydney a Roma a New York la gente si è messa in fila in piena notte. In barba a qualsiasi crisi; alla faccia della disoccupazione e dei tagli del governo.
Anche se ufficialmente il nuovo Iphone sarà disponibile solo a partire da dicembre, di fatto a Gaza lo smartphone Apple circola già da un paio di settimane grazie al contrabbando fra Dubai e l’Egitto.
Da ieri poi lo si può anche vedere esposto nelle vetrine di tre rivenditori indipendenti di Gaza city (Apple non ha un negozio concessionario ufficiale a Gaza). Naturalmente il costo è il doppio di quello degli Stati Uniti – i prezzi variano dai 1170 ai 1480 dollari – ma a quanto riferisce uno dei rivenditori, la cosa sembra avere un’importanza molto relativa: il nuovo Iphone va a ruba o quasi. “Ho ordinato 30 e venduto 20” ha detto. “E posso ordinarne finchè voglio. Ma molti attendono che il prezzo scenda. Sono ancora piuttosto costosi”.
Per i palestinesi di Gaza – sono più di un milione e mezzo – i costi di trasporto e movimentazione delle merci sono gonfiati sia dalle tangenti che pagano in Egitto per facilitare il contrabbando; sia dall’imposta finale che Hamas impone al termine della catena di fornitura. Nonostante ciò, nonostante l’economia paralizzata, la dipendenza dagli aiuti esterni, il mercato prevale, a Gaza come in tutto il mondo, del resto – è il commento che si legge su Haaretz.
“Ci sono sempre persone pronte a pagare qualsiasi prezzo pur di avere l’oggetto di grido”, ha detto un rivenditore.