di Roberto Zadik
Una personalità affascinante e versatile quella della regista e sceneggiatrice, Norah Ephron, ebrea newyorchese che martedi scorso, il 26 giugno, si è spenta a soli 71 anni a causa di una leucemia. Subito, il giorno stesso, giornali, siti internet e mezzi di comunicazione di tutto il mondo hanno diffuso la triste notizia ricordando la vita e la carriera, di questa “femminista sentimentale” che firmò importanti pellicole, come “Harry ti presento Sally”, classico della commedia contemporanea diretto da Rob Reiner e interpretato da Billy Crystal oltre che da una strepitosa Meg Ryan.
Laica ma profondamente attaccata alle proprie radici ebraiche, sposata tre volte, il primo marito fu Carl Bernstein, il giornalista e cronista passato alla storia per aver scoperto lo scandalo Watergate in cui era implicato l’ex presidente Nixon. Proprio grazie a Bernstein, la Ephron cominciò ad affermarsi come giornalista scrivendo articoli divenuti famosi, come lo scoop sulle nozze segrete del leggendario Bob Dylan; poi approdò nel dorato mondo del cinema firmando le sceneggiature di film di successo come il già citato “Harry ti presento Sally”, oppure dirigendo in qualità di regista “Insonnia d’amore” e “C’è posta per te” entrambi brillantemente interpretati dalla coppia molto affiatata (insieme solo nella finzione) Tom Hanks e Meg Ryan. Di unioni e di coppie Norah Ephron se ne intendeva eccome e proprio sul rapporto uomo-donna e sulle sue complicazioni ha basato, sempre unendo ironia e femminismo, tutta la sua produzione. Da ricordare fra i tanti titoli, fra regia e sceneggiatura, anche la sua collaborazione con Mike Nichols, regista ebreo berlinese famoso per “Il laureato” con cui realizzò ben due pellicole importanti come “Silkwood” interpretato dalla sua amica Meryl Streep e “Affari di cuore”, commedia amara sulla fine degli amori, dedicata al matrimonio con il suo ex più famoso, Bernstein, e interpretato oltre che dalla Streep, da Jack Nicholson e da un giovanissimo Kevin Spacey.