Allarme antisemitismo nel mondo: in crescita gli attacchi mirati agli ebrei

Mondo

di Roberto Zadik

Morire solo perché ebrei. Questa sembra essere la causa dell’ormai dilagante spirale di attacchi antisemiti, che dalla Francia, agli USA (con gli attacchi di Pittsburgh e San Diego), sembra colpire inesorabilmente e imprevedibilmente i luoghi più svariati del Pianeta. Secondo una ricerca israeliana, pubblicata dal sito Times of Israel, sembra che ci sia un vero e proprio “allarme antisemitismo” che si sta diffondendo nelle comunità ebraiche mondiali. Stando ai dati di questo studio compiuto dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv, dal 27 ottobre 2018, data dello spaventoso attacco alla sinagoga di Pittsburgh in cui sono morte 11 persone, le aggressioni anti-ebraiche sono aumentate del 13 per cento. Un dato davvero inquietante se si pensa ai 400 episodi verificatisi internazionalmente in pochi mesi, dalla Francia, al Venezuela, dalla  Polonia all’Ucraina.

Secondo lo studio, epicentro di violenza, in questo complesso periodo, sono stati gli USA, con un quarto degli episodi avvenuti in diversi Stati; mentre, a livello europeo, in Germania c’è stato un aumento del 70 per cento delle violenze. Preoccupazione e paura sono sempre più diffusi nel mondo ebraico in vari Paesi. A questo proposito Moshe Kantor, presidente del Congresso Ebraico Europeo, importante organizzazione che rappresenta le comunità ebraiche di tutto il Continente, ha espresso “un crescente senso di pericolo” che secondo lui “gli ebrei di diversi Paesi stanno avvertendo in  questo periodo”.

Ma quali sono le cause di questa ondata di antisemitismo e da cosa dipendono? Lo studio risponde fornendo vari esempi.

Secondo la ricerca, in Venezuela l’antisemitismo viene promosso a livello statale da varie organizzazioni che lavorano per conto del controverso presidente Maduro che, appoggiandosi sulla propaganda antisraeliana e sui rapporti stretti con l’Iran, diffondono sentimenti antiebraici molto forti nella società.

In Turchia, invece, il presidente Erdogan spesso paragona Israele alla Germania nazista, i suoi avversari lo offendono dandogli del “giudeo”,  mentre gli ebrei vengono descritti, sempre più spesso dai funzionari governativi come “crudeli assassini”.

In Ucraina invece, nonostante diversi politici abbiano condannato l’antisemitismo, e fra questi anche il presidente Petro Poroshenko, “si sono verificate” comunque “ diverse manifestazioni antisemite” secondo la ricerca israeliana. “Come una marcia nazista nella cittadina di Lviv dove alcune persone avrebbero sfilato indossando uniformi” in memoria del regime.  Politici, propaganda e slogan ufficiali pieni di antichi pregiudizi antisemiti, come sta avvenendo anche nella odierna Polonia. Stando agli esperti, dai ricercatori israeliani a Kantor, il problema antisemitismo si sta diffondendo a causa di tre elementi, gli estremisti di sinistra, quelli di destra e il radicalismo islamico ed esso è diventato, come ha sottolineato Kantor “una costante assai ben accetta nella società civile”. L’indagine è stata realizzata, come ogni anno, in concomitanza con la ricorrenza di Yom Ha Shoah.

Molto cupo anche il web, con una serie di attacchi antisemiti anche online con il vistoso aumento dell’aggressività antisemita su siti e giornali. Ad esempio, recentemente, sull’edizione internazionale del prestigioso sito del New York Times è stato diffusa una vignetta che rappresenta il premier israeliano Nethanyahu come un cane che indossa una Stella di Davide e guida il presidente americano Donald Trump, cieco. Successivamente la testata si è scusata per l’accaduto, definendo l’immagine “offensiva” e promettendo di non ricadere nello stesso errore. Questo è stato possibile anche grazie alle lettere di una dozzina di gruppo ebraici americani che hanno invitato il New York Times a una maggiore sensibilizzazione riguardo al problema dell’antisemitismo.

Anche in Gran Bretagna, antisemitismo e pregiudizi anti-ebraici e anti-israeliani, secondo la ricerca israeliana,  vengono “scatenati” o quantomeno tollerati dal leader laburista Jeremy Corbyn e dal suo staff e questo sta generando un senso di crescente timore all’interno delle comunità locali. Slogan anti-israeliani, accuse di cospirazione ebraica e di dominio della finanza, sembrano essere al centro delle polemiche nel Regno Unito. Ma non tutto questo scenario sembra essere completamente negativo. Kantor ha aggiunto che “c’è stata grande cooperazione tra le comunità ebraiche, le autorità e i governi europei, che stanno appoggiando gli enti comunitari nella lotta all’antisemitismo” anche perché, dalla ricerca, sembra che stia aumentando la consapevolezza del problema a livello locale e internazionale.