di Roberto Zadik
Dopo gli attacchi e la paura, dopo l’omicidio barbaro di una ragazza ebrea tedesca a fine maggio e altri gravi episodi, ora gli ebrei tedeschi scendono in campo e reagiscono inviando una lettera accorata al Governo e alle organizzazioni musulmane tedesche. Secondo una notizia del Times of Israel, 38 gruppi ebraici tedeschi hanno sollecitato il Governo di Berlino a mobilitarsi attivamente contro l’antisemitismo. Un gesto importante e coraggioso messo a segno da gruppi come Jewish Forum for Democracy and Anti- Antisemitism (JFDA) (Forum ebraico per la Democrazia e contro l’Antisemitismo) che intendono spingere le autorità a raccogliere fondi per le associazioni civili e religiose e a dissociarsi pubblicamente e a voce alta da qualsiasi forma di antisemitismo.
La missiva ha invitato il mondo politico a prendere coscienza più seriamente della gravità delle violenze anti-ebraiche aumentando gli investimenti verso le attività e la promozione di programmi volti ad educare al rispetto e alla non-violenza.
Sottolineando che “l’antisemitismo costituisce un attacco alla società liberale e democratica” il testo ha sollecitato il Governo e tutti i gruppi e gli esponenti statali ad elaborare una definizione efficace di antisemitismo in accordo con l’International Holocaust Remembrance Alliance che condanni sia gli attacchi anti-israeliani che il supporto verso le campagne del movimento Bds come atti di antisemitismo.
L’obiettivo è facilitare una migliore comprensione e una più efficace difesa contro l’antisemitismo con campagne scolastiche, fra i giovani e nei mezzi di comunicazione nazionali. L’antisemitismo, si precisa nel documento, va considerato come minaccia a sé stante e non va confuso con altre forme di pregiudizio, come l’islamofobia, ha continuato la lettera.
Lala Susskind, chairwoman del gruppo ebraico JFDA ha rilasciato una intervista al Deutsche Welle specificando che la lettera è rivolta anche alle organizzazioni islamiche, avvertendole del pericolo della diffusione dell’antisemitismo fra i musulmani tedeschi. Inoltre, ha puntualizzato che negare le tendenze antisemite per timore di sfociare nell’islamofobia è molto nocivo e “offensivo per le vittime delle violenze”.
Subito dopo, il mondo musulmano ha risposto. Aiman Mazyek, presidente del Consiglio Centrale dei Musulmani in Germania, ha risposto: “prendo nota della richiesta e credo che sia corretto e importante sottolineare le tematiche scomode, per sforzarsi al massimo contro l’antisemitismo e siamo pronti a lottare con tutte le forze a nostra disposizione”. Ma la Susskind non è stata completamente soddisfatta dalla risposta, precisando che la richiesta si rivolge “a tutte le associazioni, i gruppi religiosi e i partiti politici islamici e non solo”, ha dichiarato sulla stessa testata. La donna aveva affermato, riguardo al dialogo interreligioso con l’Islam, che “ci sono poche associazioni islamiche con cui dialogare apertamente”.
In aggiunta a queste reazioni, il governo tedesco ha risposto alle richieste dell’organizzazione ebraica affermando che il Ministro degli Interni, Horst Seehofer ha chiesto l’aumento dei fondi al Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania a 13 milioni di dollari dovuti al “crescente pericolo di vita per gli ebrei in Germania”, come ha detto, aggiungendo: “quelli che minacciano i nostri cittadini ebrei stanno minacciando tutti noi”. Cresce dunque l’allarme antisemitismo, ma anche l’appoggio istituzionale.
Stando all’articolo del Times of Israel il risveglio dell’antisemitismo deriverebbe sia dall’Estrema Destra tedesca sia dall’integralismo religioso islamico. Fra gli episodi di antisemitismo peggiori, il sito ricorda l’attacco di un gruppo di migranti siriani a Berlino, contro un ragazzo 25enne che portava al collo un Magen David, passeggiando al parco. La gang ha insultato e picchiato la vittima con una catena, dopo essersi avvicinati chiedendogli se avesse una sigaretta. Poi sono fuggiti mentre l’uomo è stato trasportato all’ospedale con diverse ferite al cranio. A questo proposito, Angela Merkel ha detto alla TV israeliana di essere molto dispiaciuta che il Paese non riesca a combattere efficacemente l’antisemitismo e oggi i luoghi ebraici, dalle scuole alle sinagoghe, necessitano di protezione. “Abbiamo tanti rifugiati di origine araba – ha detto – che portano un antisemitismo di diverso tipo, ma sfortunatamente qui l’antisemitismo esiste da molto prima”.