di Michael Soncin
Solo nel mese di luglio sono stati diversi gli episodi di antisemitismo nel mondo, riportatati dai vari media. Parlando della Nuova Zelanda, secondo un rapporto di 1News, l’organizzazione ebraica locale, ha riscontrato un forte aumento dell’antisemitismo online, in una nazione dove gli ebrei neozelandesi rappresentano lo 0,2% della popolazione, costituendo un totale di meno di 10,000 persone. Dati che fanno riferimento ad un censimento del 2018.
Come riporta il Jerusalem Post, Juliet Moses, rappresentante del Consiglio Ebraico della Nuova Zelanda, ha detto che molti dei commenti si riferiscono all’Olocausto, con frasi del tipo “Hitler aveva ragione”, “Hitler avrebbe dovuto finire il lavoro”, e di aver trovato svastiche e immagini caricaturali tipiche della propaganda nazista.
“Non ho mai visto così tanto antisemitismo”, ha detto Paul Spoonley, docente di Sociologia della Massey University, dichiarando che la maggior parte di esso è influenzato da gruppi complottisti di estrema destra degli Stati Uniti, come il movimento “QAnon”. Ma non manca nemmeno l’antisemitismo di sinistra che, come sappiamo, sfocia nell’odio verso Israele.
Sempre di recente, nel sito privato Trade Me sono apparsi migliaia di annunci di cimeli nazisti in vendita: ritratti di Hitler, documenti, francobolli con simboli del Terzo Reich. Sebbene in Nuova Zelanda possedere o vendere cimeli nazisti non sia illegale, la politica del sito non lo permette. Eppure, andando a vedere su Trade Me, quegli articoli risultano a tutt’oggi visibili.
Il presidente della Federazione Sionista della Nuova Zelanda, Rob Berg, ha detto che quegli articoli erano un campanello d’allarme, tuttavia, non si è espresso favorevole alla censura, essendo dell’idea che il miglior modo per combattere l’antisemitismo sia da farsi attraverso l’istruzione.
In Sud Africa, la ministra degli Esteri afferma che Israele sta implementando l’apartheid
Il rabbino capo della Repubblica del Sud Africa Warren Goldstein ha condannato il governo a causa di una dichiarazione rilasciata dalla ministra degli Esteri Naledi Pandor che incitava le Nazioni Unite a classificare Israele come stato di apartheid. “Si basa su una visione della realtà completamente falsa. Intellettualmente, legalmente e moralmente, l’accusa è una vergogna; è una completa distorsione dei fatti, ha detto Goldstein. La notizia è stata condivisa dal Jerusalem Post e dal sito Voa News.
“Per molti sudafricani, la storia della lotta del popolo palestinese evoca esperienze della nostra stessa storia di segregazione razziale, di oppressione del XX secolo contro il governo della minoranza bianca in Sud Africa”, ha affermato Pandor. Con addosso la tradizionale sciarpa palestinese, la ministra ha voluto ribadire l’impegno del Sud Africa per la causa della Palestina. “Israele continua ad occupare la Palestina in totale disprezzo verso i suoi obblighi internazionali e delle risoluzioni delle Nazioni Unite”, ha detto poi Pandor.
Sul paragone di Pandor, Goldstein ha dichiarato che “l’accusa è offensiva per la vittime del vero apartheid, perché se tutto è apartheid, niente è lo è”. Il rabbino ha poi accusato il governo di allinearsi “con l’ONU assieme a paesi che non sono democrazie (Cina, Russia e Iran), che abusano dei diritti umani”. “Israele è l’unica democrazia del Medioriente, l’unica in cui ogni cittadino – non importa chi sia e quale sia la sua razza, religione o colore – ha uguali diritti all’interno della società”.
L’ennesima dimostrazione di un antisemitismo che assume le vesti dell’antisionismo.
Una svastica fuori da un hotel in Croazia
Un gruppo di studenti ebrei francesi durante un soggiorno nella città di Trilj, nelle vicinanze di Spalato, in Croazia, ha avuto un brusco risveglio. Al mattino si sono alzati trovando una svastica gigante disegnata sul marciapiede di fronte all’hotel in cui alloggiavano. L’episodio risale al 18 luglio. A riportarlo è il sito EU Reporter.
“Questa sarà una vacanza ed un’esperienza indimenticabile per questi bambini, per tutte le ragioni sbagliate. Un promemoria che non dobbiamo mai abbassare la guardia quando si tratta di antisemitismo”. A pronunciare queste parole è stato il rabbino Menachem Margolin, presidente della European Jewish Association (EJA).
Attualmente la polizia sta conducendo un’indagine sull’incidente. “Anche se sono fiducioso che le autorità competenti andranno a fondo su questo incidente, e nonostante le forti parole di condanna delle più alte cariche croate, credo ci sia ancora molto lavoro da fare per contrastare l’antisemitismo”.
Lo sfregio del Memoriale di Berlino
Il pericolo degli episodi di antisemitismo sul web è che, se non monitorati, possano poi sfociare sempre più nella vita quotidiana. Un esempio è il Memoriale dell’Olocausto di Berlino che è stato vandalizzato con due svastiche scolpite su uno dei blocchi di cemento. L’accaduto è stato scoperto da una delle guardie di sicurezza. Il monumento dedicato a sei milioni di ebrei assassinati durante la II Guerra Mondiale, si trova nei pressi della Porta di Brandeburgo e del Parlamento tedesco. Questo episodio fa parte di un’ondata di antisemitismo tutt’ora in corso in Germania.