Auschwitz, cerimonia in ricordo degli ebrei deportati da Roma dopo la razzia del 16 ottobre 1943

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“Abbiamo voluto essere qui, questa mattina del 23 ottobre 2013, a settant’anni esatti dall’arrivo del treno proveniente da Roma. Era arrivato dopo un terribile viaggio di cinque giorni e cinque notti con a bordo 1021 persone innocenti, arrestate in un rastrellamento a sorpresa nelle loro case,  a migliaia di chilometri di distanza da qui.”

Il treno era quello partito il 18 ottobre 1943; i 1021 innocenti, erano gli ebrei vittime della razzia del 16 ottobre e  il binario d’arrivo quello di Auschwitz Birkenau, o meglio, la cosiddetta Judenrampe, il binario isolato, in mezzo al nulla, a due chilometri da Birkenau, usato per la “selezione” dei destinati alle camere a gas.

A ricostruire e ricordare quei momenti, quei numeri terribili è stata Liliana Picciotto, storica della Shoah presso la Fondazione CDEC di Milano, e autrice del “Libro della Memoria”, che mercoledì 23 ottobre proprio ai piedi della Judenrampe, non solo ha ricordato il settantesimo anniversario di quell’arrivo, ma ha anche consegnato al Museo del campo di Auschwitz l’elenco completo dei nomi dei 1021 ebrei deportati da Roma con il convoglio del 18 ottobre. Un dono preziosissimo per il Museo di Auschwitz che nei suoi archivi conserva solo i registri con i nomi  di coloro che furono destinati al campo; mancano invece i nomi dei “selezionati” e mandati alle camere a gas subito dopo l’arrivo ad Auschwitz.

Insieme a Liliana Picciotto e a una piccola delegazione della Fondazione CDEC, erano presenti Marcello Pezzetti e Leone Paserman – rispettivamente direttore e presidente del Museo della Shoah di Roma; un gruppo di discendenti dei deportati ebrei di Roma, e Sami Modiano, sopravvissuto alla deportazione da Rodi del luglio 1944.

Per il Museo di Auschwitz, oltre al direttore, Piotr Cywinki, che ha ricevuto l’elenco dei nomi, erano presenti il capo archivista del Museo e la direttrice delle pubblicazioni del Museo, Jadwiga Pinderskaa.

Nel discorso scritto per l’occasione, Liliana Picciotto ha ricordato che  “il treno, formato da 28 vagoni (più la locomotiva), era giunto la sera del 22 ottobre e fu lasciato chiuso e sigillato per tutta la notte. I vagoni furono aperti solo la mattina seguente, quando gli ufficiali e funzionari del campo procedettero alla “selezione” fra abili e non abili al lavoro.”

“Qui, su questa rampa” ha ricordato ancora Liliana Picciotto,” la maggior parte degli ebrei partiti da Roma il 18 ottobre, fu selezionata e condannata a morte. Fra quei 1021 ebrei di Roma, c’erano anche 244 bambini fra cui anche un neonato di appena sette giorni: era nato al Collegio Militare di via della Lungara a Roma, a poche ore dal rastrellamento del 16 ottobre.  La più anziana di quel trasporto si chiamava Rachele Livoli e aveva 90 anni.
Di tutti i 1021 deportati, solo 149 uomini e 47 donne furono immessi nel campo e di essi si salvarono in 16″.