di Roberto Zadik
Solitamente per la tradizione ebraica partecipare allo shabbat è una gioia, un dovere e una delizia “oneg shabbat” ma può succedere che questo diventi una sentenza decisa dal giudice. E’ successo in Australia, a Sidney quando, secondo il sito ebraico argentino “Iton Gadol”, un giovane australiano quest’estate in preda alla furia antisemita aveva gridato “Morte agli ebrei” davanti a un gruppo di ebrei che passava per strada.
Il ragazzo era in compagnia di quattro amici ed erano tutti decisamente ubriachi. Minorenni e alterati dall’ebbrezza alcolica hanno cominciato a inveire contro gli ebrei slogan antisemiti e parolacce di altro genere. Subito sono stati fermati dalla polizia ha fermato i giovani che urlavano “uccideremo gli ebrei”, “Heil Hitler!” e “Palestina Libera”. Trattandosi di quattro minorenni un po’ fuori di testa, la pena non è stata troppo dura ma comunque esemplare e si spera terapeutica. Infatti, il Tribunale minorile di Sidney ha deciso di “punire” uno dei ragazzi, particolarmente scatenato nel suo antisemitismo con due trattamenti decisamente particolari. Infatti l’adolescente dovrà partecipare a una cena dello shabbat, visitare il Museo ebraico di Sidney e leggere libri scritti da sopravvissuti alla Shoah come “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Successivamente, Vic Alhadeff, membro della Comunità del Nuovo Galles nel sud dell’Australia, ha fatto sapere che il giovane imputato ha dichiarato di essersi pentito delle ingiurie antisemite e che ha espresso il suo dispiacere per quanto accaduto.