di Stefania Ilaria Milani
Un gruppo di controllo, con sede a Vienna, ha di recente annunciato che lo scorso anno gli episodi di antisemitismo in Austria sono quasi raddoppiati.
L’Osservatorio Europeo sul Razzismo e la Xenofobia (EUMC, istituzione indipendente dell’Unione Europea), infatti, ha registrato 255 aggressioni avvenute solo nel 2014, rispetto ai 137 del 2013: questo il report pubblicato ufficialmente all’inizio dell’ultima settimana e così si legge in un articolo postato sul sito del quotidiano online The Times of Israel (in data 30/01/’15).
Sarebbe la cifra più alta riportata dal 2008, superando il precedente record annuale del 2009. Oltre il 22 per cento in più o, meglio, 55 incidenti.
Aumenti simili sono stati segnalati anche in Belgio e soprattutto in Francia (dove risiedono 500mila ebrei, la maggiore comunità ebraica d’Europa), durante e dopo la guerra di Israele contro i terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza.
Dei 255 attacchi documentati nella repubblica federale, 9 sono stati attentati fisici mentre 57 sono state azioni di vandalismo. Si contano, inoltre, 21 casi di minacce e insulti, che si sono verificati sia per strada sia in luoghi pubblici, e 83 di molestie o discorsi incitanti odio etnico-razziale sul web, che presto subiranno conseguenze di natura penale.
Ancora oggi diverse migliaia di ebrei, con precisione 7.000, vivono in Austria. Nel 1920, invece, dopo la fine della monarchia asburgica, erano presenti nella capitale dell’Österreich circa 200.000 ebrei, rappresentando quasi l’11% della popolazione totale.