Belgio, docente di scuola premiato in Iran per una vignetta sulla Shoah

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di Roberto Zadik

luc-descheer-vignetta-shoahAttualmente in Europa, fra episodi di terrorismo generico e riflussi di antisemitismo, non mancano i motivi di preoccupazione e indignazione. A questo proposito il  sito “Times of Israel” ha recentemente pubblicato la notizia, ripresa anche da JTA, Jewish Telegraphic Agency,  che un professore liceale belga, un certo Luc Descheemaeker, lo scorso maggio è stato premiato al concorso per Cartoni animati sulla Shoah tenutosi a Teheran lo scorso maggio per un suo controverso disegno in cui ha raffigurato il muro intorno ad alcuni territori della Cisgiordania con la frase “Il lavoro rende liberi”, in tedesco “Arbeit Macht Frei” che i nazisti sistemarono fuori dal lager di Auschwitz, ricevendo i complimenti di alcune autorità del suo Paese. Nel disegno chiara l’allusione alla condizione dei palestinesi nel West Bank simile a quella degli ebrei nei campi di concentramento.

Immediatamente il fatto ha suscitato accese polemiche nel Paese e a livello internazionale. Non solo verso il docente, insegnante liceale presso l’istituto “Sint- Jozefz” che si trova  a Torhout cittadina nelle vicinanze di Anversa, ma anche riguardo al concorso iraniano dichiarato dal 2006 “inaccettabile” dalle Nazioni Unite in quanto “deride una immensa tragedia come il genocidio del popolo ebraico”.

Premiato con una somma di 1000 dollari dalle autorità iraniane, il docente ha subito ringraziato l’Iran e i membri del concorso dal Belgio , con un messaggio video.  Come se non bastasse, sorprendentemente, anche diverse istituzioni belghe hanno espresso la loro soddisfazione riguardo a quanto accaduto. Ad esempio la preside della scuola, Martine De Zutter,  che ha comunicato di essere “molto onoraao per il liceo Sint Jozefs di essere associato ai valori per i quali Luc Descheemaeker si batte. Il suo talento è di grande importanza per gli studenti della nostra scuola”.

Subito però dalla scuola, ci sono stati anche diversi soggetti come il direttore scolastico Paul Vanthournout che hanno preso le distanze da qualsiasi commento pur confermando che l’istituto sia molto contento della professionalità con cui Descheemaker insegna storia dell’arte. Premiato perfino dalla regina Paola del Belgio per l’adattamento del  fumetto “Maus” di Art Spiegelmann all’insegnamento delle classi dei suoi giovani studenti, l’uomo ha risposto alle numerose critiche ricevute e al sito JTA. “Capisco il vostro disappunto riguardo alla mia critica verso Israele” ha scritto il docente in un messaggio “ma considerarle come antisemite è francamente esagerato da parte vostra”. Peccato che l’Organizzazione internazionale per il Ricordo della Shoah, composta da 31 Stati membri, abbia condannato come antisemita qualsiasi paragone fra la politica israeliana e il nazismo.

Si tratta di un episodio molto grave nonostante il preside Vanthournout abbia cercato di ribadire che “la posizione della scuola è di condanna verso la Shoah come dramma di immensa atrocità e non può essere in nessun modo accostato a quanto stanno vivendo attualmente i Palestinesi. “ Nonostante questo, egli ha aggiunto una battuta decisamente ambigua. “Esso però” ha detto “non può essere utilizzato come alibi per risolvere con la violenza i conflitti”.

Secondo la newsletter della scuola belga, Descheemake  intenderebbe andare a Teheran per diventare membro della giuria della prossima edizione del concorso e Vanthournout ha espresso il suo sostegno dicendo di non aver mai interferito in questa sua decisione. Una scelta molto discutibile per una manifestazione iraniana dai toni decisamente antisemiti e negazionisti. A questo proposito, il Dipartimento di Stato americano, ha comunicato la propria indignazione riguardo a quanto avvenuto e al concorso iraniano e il suo portavoce ha definito l’iniziativa come “una piattaforma per il negazionismo e il revisionismo”. Fra maggio e giugno, anche il Memoriale della Shoah americana ha espresso la propria preoccupazione sostenendo che le organizzazioni sostenitrici del concorso “vengono supportate da pericolosi gruppi islamici integralisti”.