di Redazione
In Belgio un imam ha recitato in parlamento un versetto del Corano che invita i musulmani a uccidere e fare prigionieri gli ebrei. È accaduto lo scorso 13 febbraio durante una cerimonia di premiazione dei residenti di origine pakistana a Bruxelles, organizzata su iniziativa del deputato del partito socialista e vicepresidente del parlamento francofono di Bruxelles Hasan Koyuncu, insieme alla locale Associazione Amici di Bruxelles. L’imam, Qari Muhammad Ansar Norani, aveva preso parte all’evento.
L’estratto del Corano in questione, recitato dall’imam, è il versetto 33:26 della Surah Al-Ahzab, che viene così tradotto: “E fece scendere dalle loro roccaforti quelli della Gente del Libro che sostenevano l’alleanza nemica e gettò l’orrore nei loro cuori. Voi ‘credenti’ ne uccideste alcuni e ne faceste prigionieri altri”, laddove, nel Corano, gli ebrei vengono chiamati appunto la “Gente del Libro”.
Al fatto sono seguiti commenti e reazioni, riportati dal Jerusalem Post. Il presidente del Parlamento, Rachid Madrane, ha dichiarato su X: “Il Parlamento non è altro che il tempio della democrazia. Lo ricorderò all’organizzatore di questa visita e ai capigruppo e proporrò di integrare esplicitamente il rispetto della neutralità nei regolamenti [del parlamento]”.
La deputata Darya Safai ha nell’occasione specificamente ricordato una sua pregressa detenzione a Teheran, con queste parole: “Con gli stessi canti che si sentono qui al Parlamento di Bruxelles ci svegliavamo ogni mattina nella prigione degli ayatollah; dovevamo pregare nella nostra cella con le stesse parole e nello stesso momento diversi iraniani venivano impiccati per dare un esempio agli altri. Sono riuscita a uscire viva da quella prigione, a differenza di molti altri, e mi sconvolge ancora di più sentire la stessa cosa qui in Belgio, ventiquattro anni dopo, nel cuore della democrazia occidentale”.
Il deputato belga Theo Francken, critico nei confronti dell’organizzatore dell’evento, ha scritto su X, ex Twitter: “Quest’uomo ha invitato quell’imam. È vicepresidente del Parlamento. Può rimanere tale”?
Il deputato federale alla Camera dei rappresentanti Ben Achour Malik ha dichiarato sempre su X che “il Parlamento è un luogo di democrazia. Il luogo di un dibattito pubblico in cui si confrontano idee molto diverse. La sedia di un parlamento non è un luogo da cui si possono recitare preghiere, nemmeno durante una visita casuale”.
Il Segretario di Stato della regione di Bruxelles Nawal Ben Hamou ha invece lasciato l’evento durante i fatti accaduti.
L’ambasciatore di Israele in Belgio Idit Rosenzweig ha scritto su X di essere “assolutamente inorridita” e che l’imam “avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra cosa, ma non un messaggio simbolico e spaventoso per chiunque conosca il Corano, recitandolo direttamente in parlamento, nel parlamento di Bruxelles, una città con 18.000 ebrei che stanno già vivendo un aumento dell’antisemitismo e della paura”.
Tra il 7 ottobre e il 7 dicembre, l’agenzia antidiscriminazione belga UNIA ha registrato 91 fatti critici accaduti in Belgio correlati al conflitto, 91 avvenimenti che hanno di gran lunga superato i 57 registrati in tutto il 2022. Di questi, 66 erano di natura antisemita e otto erano anti-islamici o anti-arabi.
“Il Belgio, insieme alla Francia, guida la linea più pro-Hamas e anti-Israele di tutta l’Europa, e non c’è da stupirsi che con loro l’Islam radicale stia dilagando – ha dichiarato il ministro per gli Affari della Diaspora Amichai Chikli al Jerusalem Post –. Voltare le spalle a Israele è stato un complesso errore strategico”.