di Nathan Greppi
Nelle ultime settimane, le proteste contro Israele hanno spesso assunto una connotazione molto aggressiva, soprattutto negli Stati Uniti. Nella maggior parte dei casi limitandosi alla violenza verbale, ma a volta sconfinando in intimidazioni e anche in aggressioni fisiche nei confronti di ebrei e israeliani.
Proprio di recente, lunedì 6 novembre, un uomo ebreo di 69 anni è morto a causa delle ferite riportate per mano di manifestanti filopalestinesi a Thousand Oaks, in California. A darne la notizia è stato l’ufficio dello sceriffo della Contea di Ventura, dove si trova la città.
La vittima, Paul Kessler, è rimasta ferita domenica 5 novembre. Quel giorno, a Thousand Oaks ebbero luogo due manifestazioni contrapposte, una a favore d’Israele e l’altra a favore della Palestina. In tale occasione, Kessler sarebbe rimasto coinvolto in una rissa con manifestanti filopalestinesi, uno dei quali lo avrebbe colpito in testa con un megafono e fatto sbattere per terra. Il giorno dopo, Kessler è deceduto a causa delle ferite.
Le autorità locali stanno ancora indagando su come si sono svolti i fatti, ma il medico legale ha già potuto stabilire che si è trattato di un omicidio. Stando ad un comunicato dell’ufficio dello sceriffo, “non possiamo escludere la possibilità che si sia trattato di un crimine d’odio”.
Dei video girati durante la manifestazione mostrano i paramedici accorsi sul posto per soccorrere la vittima. Un testimone dei fatti, che con i media ha voluto mantenere l’anonimato, ha raccontato che “si stavano gridando addosso a vicenda, e a un certo punto un uomo ha alzato il suo megafono e ha colpito Paul, che è caduto a terra”.
La Jewish Federation of Greater Los Angeles, che raggruppa le comunità ebraiche della zona, ha rilasciato un comunicato, in cui afferma che “i nostri cuori sono con la famiglia della vittima”, specificando che “non c’è posto per la violenza nei confronti della nostra gente in una società civilizzata. Chiediamo sicurezza. Non tollereremo che si rivolga la violenza verso la nostra comunità. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per prevenirla”.
Dello stesso avviso il rabbino Moshe Bryski, il quale ha detto che “non si dovrebbe mai arrivare a questo […] Stiamo preparando il funerale per qualcuno che voleva solo sventolare la bandiera israeliana”.