di Paolo Castellano
Tra un mese il sedicente comico Dieudonné volerà in Canada per un tour di spettacoli. L’annuncio delle date ha già provocato molte critiche e reazioni da parte della politica canadese e della comunità ebraica locale.
Il sindaco di Montreal, Denis Coderre, lo scorso 22 aprile ha detto categoricamente che Dieudonné, il cui nome reale è Dieudonné M’bala M’bala, non è una presenza gradita per la città. «Chiunque inciti all’odio razziale e fomenti le tensioni sociali in Europa non è per niente benvenuto a Montreal» ha scritto sul suo profilo di Twitter.
Anche il Center for Israel and Jewish Affairs ha chiesto di tener fuori il comico da Ottawa. «Il Canada non dovrebbe permettere l’ingresso nel Paese ad un condannato per aver pronunciato discorsi d’odio» ha detto il portavoce David Ouellette. «Ha oltrepassato i limiti incitando alla violenza. La libertà di espressione non c’entra quando si cerca di convincere le persone a unirsi per uccidere gli Ebrei».
Gli organizzatori del tour di Dieudonné hanno previsto una sua esibizione anche nella città di Québec insistendo nel dire che l’artista ha ridimensionato il suo materiale e che le autorità non dovrebbero obbligarlo al silenzio.
«C’è in ballo la libertà d’espressione. Questa è la nostra battaglia» ha dichiarato Gino Ste-Marie, uno dei promotori del tour del sedicente comico. Il ministro federale dell’immigrazione John McCallum seguirà con attenzione il caso.
Invece il ministro della sicurezza pubblica Ralph Goodale ha detto che gli agenti del servizio di dogana canadese decideranno in autonomia se il signor M’bala M’bala possa essere ammesso dentro ai confini canadesi dopo essersi presentato ai controlli. I precedenti penali di Dieudonné saranno analizzati con cura. In Europa le sentenze a suo carico hanno incominciato ad accumularsi. Nel 2015, la Corte europea dei diritti umani ha confermato le sentenze del tribunale francese che lo accusano di incitamento all’odio razziale riguardo ad uno show in cui il presunto comico ha invitato sul palco un negazionista dell’Olocausto vestito con un pigiama a righe per consegnargli un premio. La magistratura francese, sempre lo scorso anno, lo ha inoltre condannato con sospensione condizionale della pena per aver incitato al terrorismo dopo aver pubblicato su Facebook un messaggio che parteggiava per gli assassini di Charlie Hebdo.
Per il prossimo mese il sedicente artista ha programmato di esibirsi in una piccola galleria d’arte nel distretto di Montreal. Inoltre i biglietti per la data di Trois-Riviéres sono andati a ruba. Il signor Ste-Marie afferma inoltre che probabilmente verrà aggiunto un altro show nella città di Québec. Il proprietario del locale di Montreal, Mushagalusa Chigoho, ha raccontato di aver controllato il materiale del prossimo spettacolo di Dieudonné e ha inoltre ricevuto delle garanzie riguardo l’assenza di espressioni d’odio e di battute razziste. «Non posso essere responsabile per quello che ha detto in passato» ha aggiunto l’impresario. Barbara Jackman, avvocato di Toronto specializzato in diritto dell’immigrazione, ha ribadito che il Canada ha motivi legali per negare l’entrata a Dieudonné a causa delle sue passate condanne per incitamento all’odio. «Sarebbe un grosso problema se dovesse entrare – ha aggiunto la signora Jackman – se si presenterà, il Canada potrebbe arrestarlo ed rimpatriarlo».